Enrico Mantoan, chi è il Fleximan di Rovigo: «Attivista di Forza Nuova, voleva un 2024 esplosivo»

Accusato di cinque abbattimenti su 15 in Veneto. Fa l’operaio manutentore e potrebbe fare parte di una rete di «giustizieri»

L’uomo accusato di essere Fleximan si chiama Enrico Mantoan, ha 42 anni ed è stato segretario provinciale di Forza Nuova. Era residente a Este in provincia di Padova ma ora sta in un B&B ad Ariano Polesine. I carabinieri di Adria gli attribuiscono 5 colpi dei 15 con cui sono stati abbattuti degli autovelox in provincia di Rovigo. Di mestiere fa l’operaio manutentore per una ditta emiliana che realizza impianti a gas. Ad incastrarlo la telecamera vicina all’autovelox assaltato a Rosolina (Rovigo), sulla Romea, la notte del 3 gennaio 2024. Ma anche qualche post su Facebook: «Che sia un 2024 esplosivo», augurava il primo gennaio scorso. «Se sono rose fioriranno, se son velox… taglieranno», aggiungeva successivamente.


Il terrore degli autovelox

Enrico Mantoan fa parte anche dell’associazione Soccorso Nazionale, nata un anno fa (si legge nella pagina Facebook del movimento) «per l’idea di dignità, soprattutto, italiana, che i governi cercano sempre più di sradicare per inculcare politiche di un nuovo ordine mondiale». I reati che gli contesta la procura sono danneggiamento aggravato a beni esposti alla pubblica fede e interruzione di pubblico servizio. La sua avvocata Giorgia Furlanetto dice che ad oggi il suo assistito «è semplicemente indagato. Attendiamo pertanto lo sviluppo delle indagini in corso. Valuteremo successivamente ogni opportuna iniziativa». Più precisamente, parliamo di cinque diversi danneggiamenti. Ovvero quelli di Bosario il 19 maggio e il 19 luglio 2023, quelli di Corbola e Taglio di Po il 24 dicembre e quello di Rosolina del 3 gennaio 2024. Proprio quello che ha consentito agli investigatori di identificarlo.


Ripreso dalle telecamere

L’ironia della sorte infatti vuole che Fleximan sia stato ripreso proprio da alcune telecamere di videosorveglianza. Si riconosce la sua stazza e si vede la sua auto, dicono le forze dell’ordine. Che per arrivare a lui hanno anche incrociato i dati delle targhe delle auto con il codice Imei dei telefonini che si agganciavano alle celle della zona. A quel punto sono arrivati al sistema Alert Alloggiati che raccoglie i nomi di chi sta nelle strutture ricettive. Ma il suo veicolo è stato registrato in tutti e cinque i casi come vicino agli autovelox poi recisi «tramite uno strumento da taglio». Così come il suo telefonino. Nell’ultimo anno però gli autovelox danneggiati soltanto in Veneto sono stati sedici. Per questo gli inquirenti pensano che Mantoan non agisse da solo.

La rete

D’altro canto una rete di giustizieri contro le vessazioni dei limiti di velocità è esattamente quello che si sospettava ci fosse dietro Fleximan sin dall’inizio. Sono altre tre in Veneto le Procure che hanno avviato gli accertamenti su attentati a pali degli autovelox: Belluno, Padova e Treviso. La modalità dei vandalismi è la stessa: il palo che sorregge la telecamera viene segato alla base con la mola elettrica – il “flex”‘” – e abbandonato a terra. In qualche episodio l’autore ha lasciato anche un volantino di rivendicazione. In Lombardia il palo è stato trovato abbattuto e buttato in una scarpata in provincia di Bergamo, sulla statale 42 ad Albano Sant’Alessandro. E In Piemonte invece è stato denunciato un 50enne che avrebbe sradicato, nella notte tra l’11 e il 12 novembre scorso, due colonnine per il rilevamento della velocità lungo la strada statale 337 della Val Vigezzo, nel comune di Druogno.

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