Roma, il fotografo Barillari preso a pugni da Depardieu. La compagna dell’attore: «Mi ha spinto con violenza» – Il video

In un filmato esclusivo dell’Adnkronos si vedono gli istanti in cui l’attore francese si alza per salutare il titolare del locale per poi dirigersi verso l’uscita e affrontare il “king dei paparazzi”

Il “king dei paparazzi” Rino Barillari è stato colpito ripetutamente al volto dall’attore Gerard Depardieu, con almeno tre pugni, all’uscita dall’Harry’s Bar di via Veneto intorno alle 14. Tuttavia, a distanza di qualche ora dall’uscita della notizia, è emersa anche la versione dell’avvocata della compagna di Depardieu, che accusa il fotografo di averla spinta. Secondo quanto ricostruito dall’agenzia di stampa Adnkronos, l’attore francese stava pranzando insieme alla compagna e ad altre quattro persone ai tavolini all’aperto dello storico locale della Capitale. Barillari ha notato il vip e si è avvicinato al tavolo, con la sua macchina fotografica. Ha sorriso al gruppo e scattato qualche foto ma la compagna dell’attore, non gradendo la sorpresa, ha afferrato il braccio del 79enne fotoreporter, bloccandolo. Barillari ha provato a divincolarsi ma a quel punto Depardieu è intervenuto dandogli tre pugni al volto, facendolo capitolare a terra. Il fotoreporter è stato assistito dal titolare del locale, Piero Lepore, che ha subito chiamato i soccorsi. «Mi fa male la testa oh, mica ho più 15 anni, ce ne ho 79», ha dichiarato il malcapitato all’Adnkronos.


Il racconto del fotografo

«Oggi c’è sciopero dei taxi in città, quindi io sono arrivato in via Veneto a piedi – ha raccontato il fotoreporter del Messaggero – Di nascosto ho fotografato lui insieme a una ragazza bella, bellissima. Lei se n’è accorta e mi ha lanciato un po’ di ghiaccio. Una cosa normale, i personaggi famosi sta scena la fanno sempre… Mai mi sarei aspettato però quello che è successo dopo: quando è uscita, infatti, è arrivata verso di me dicendo “merd”. Io ho fatto un passo indietro e le ho sorriso. Ma poi è arrivato lui. Mamma mia quanto è grosso, non ho fatto in tempo a capire quello che stava succedendo che mi ha dato tre cazzottoni in faccia, mi fa male tutto il lato destro. Ho beccato la sveglia, qui è tornata la Dolcevita da capo. A Cannes fanno il cinema e qui le stronzate». «Adesso – sottolinea all’agenzia – però so’ affari suoi. Ora vado in ospedale, perché mi sa che mi so’ rotto qualcosa e poi lo denuncio ai carabinieri. Aho’, ‘a guera è guera». 


Gli istanti prima dell’aggressione

In un filmato diffuso in esclusiva dall’Adnkronos, si vede Depardieu negli istanti in cui si alza per salutare il titolare del locale e poi dirigersi verso l’uscita dello stesso per affrontare il re dei paparazzi.

La versione della compagna di Depardieu

Sulla questione, però, non tarda ad arrivare la versione della compagna dell’attore. «Il cosiddetto re dei paparazzi Rino Barillari, noto anche per le sue foto e per i suoi metodi aggressivi, ha spinto violentemente la compagna di Gérard Depardieu oggi nel cuore di Roma, Magda Vavrusova», dichiara in una nota Delphine Meillet, legale del foro di Parigi in qualità di legale rappresentante della giovane. «Il fotografo mi ha spinto toccandomi il busto e il petto con il braccio. In questo momento in cui presento la denuncia provo ancora dolore, è stato violentissimo», ha riportato la donna agli agenti della Questura di Roma ai quali ha sporto denuncia per violenza. Secondo quanto riferisce la sua avvocata, Magda Vavrusova, si trova ora al Policlinico Umberto I di Roma in questo momento. «Questo fotografo, che non è al suo primo litigio, vanta quasi 170 emergenze mediche per aver litigato con celebrità che si rifiutavano di farsi fotografare. Di fronte alla violenza della situazione, Gérard Depardieu, intervenuto tra i paparazzi e la sua compagna, è caduto ed è scivolato su di lui». A quel punto, la coppia avrebbe tentato di salire in macchina, ma Barillari avrebbe tentato nuovamente di fargli foto non gradite. A supporto della sua tesi, Meillet ricorda anche una frase detta da Barillari in passato: «In un’intervista ha detto: “Quando rincorri qualcuno e gli scatti una foto, cosa fai con quella foto? Hai bisogno di una storia. La lite era il momento della provocazione: se la persona rifiutava, le foto migliori le ottenevi quando la facevi arrabbiare”. Sarà perseguito per aver fabbricato la propria storia».

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