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Azzurri della staffetta 4×100 in finale col ripescaggio. A Melluzzo, Jacobs, Desalu e Tortu basta il quinto tempo

Marcell Jacobs
Marcell Jacobs
Nessun errore negli scambi per gli azzurri, con Jacobs autore di una buona prestazione. Il tempo della Giamaica nell'altra batteria regala all'Italia il passaggio alla finale

Arriva col ripescaggio l’accesso alla finale per gli azzurri della staffetta alle Olimpiadi di Parigi. Nella batteria della 4×100 gli azzurri hanno chiuso la gara al quinto posto con il tempo di 38.07. La scelta del tecnico Di Mulo per tentare l’assalto alla finale era caduta su Melluzzo, Jacobs, Desalu e Tortu. Buona la prestazione dell’oro di Tokyo nei 100, con gli azzurri rapidi negli scambi senza particolari errori. Davanti agli azzurri gli Stati Uniti con 37.47, poi Sud Africa, Regno Unito e Giappone. Nell’altra batteria si qualificano Cina, Francia e Canada. La Giamaica corre in 38.45 e regala all’Italia l’accesso alla finale.

«Domani sarà un’altra gara»

«Domani sarà un’altra gara. L’importante è essere passati in finale – commenta Jacobs, che ha corso con un tempo di 9.21 – Credo che sia possibile ripetere quanto fatto tre anni fa. La mia sensazione è di essere andato molto forte ma i dati non dicono questo. Ma sento di aver fatto una buona frazione con Fausto dobbiamo rivedere qualcosina al cambio».

«Il cambio con Marcel è stato schiacciato», conferma Fausto Desalu, terzo frazionista della staffetta azzurra. «Siamo dentro. ce la giochiamo domani», è l’analisi di Matteo Melluzzo, autore di una discreta prima frazione. La vede così anche Filippo Tortu: «Abbiamo fatto una gara sufficiente per la finale ma non per le nostre ambizioni. Domani avremo la seconda corsia e sarà difficile competere ma non ci diamo mai per vinti».

«Ora usciremo dallo stadio e faremo una riunione di gruppo per capire cosa ha funzionato e cosa no – spiega Jacobs – Siamo in una finale olimpica per la seconda volta di seguito. Riusciremo a tirare fuori qualcosina che ci ha fatto fare bene tre anni fa e ci farà fare bene domani».

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