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Mpox, arriva la circolare del Ministero della Salute: «Rafforzare la protezione dei sanitari e sensibilizzarli sui casi»

19 Agosto 2024 - 17:44 Redazione
Nella circolare si invita a preparare medici e operatori davanti ai sintomi più sospetti. Le precisazioni sul numero reale dei casi e sul vaccino disponibile

Serve sensibilizzare i medici e gli operatori sanitari su quelle red flag che devono far sospettare di avere davanti un possibile caso di Mpox. E tutelare chi lavora davanti a questi casi. Questa la raccomandazione, appresa da Adnkronos, diramate nella circolare del ministero della Salute sulla malattia nota come vaiolo delle scimmie (nome dato erroneamente ma ben definita nella sigla Mpox). «Si raccomanda di sensibilizzare i medici e gli operatori sanitari sui possibili casi di Mpox associati ai viaggi causati dal clade I di Mpxv, inclusa la possibilità di diverse presentazioni cliniche, trasmissione attraverso vie sessuali e non sessuali e diversi gruppi colpiti rispetto alla precedente epidemia di Mpox clade II. Si raccomanda il rafforzamento delle misure di protezione degli operatori sanitari e dei caregiver», si legge nel documento firmato dal capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie Maria Rosaria Campitiello e dal dg Francesco Vaia.

Le precisazioni del ministero sulla diffusione della variante Clade I

All’8 agosto «non risultano segnalati casi di Clade I», la famiglia a cui appartiene la nuova variante del virus Mpox. Lo riferisce il ministero della Salute nella circolare del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie (ex direzione generale della Prevenzione sanitaria), che ha per oggetto l’aggiornamento sulla malattia dopo la dichiarazione di “Emergenza di salute pubblica internazionale” da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «A partire dal 20 maggio 2022 (data della prima segnalazione del primo caso di Mpox in Italia) all’8 agosto 2024 – chiarisce la circolare – sono stati segnalati complessivamente 1.056 casi confermati di Mpox la maggior parte dei quali si è verificata nell’estate del 2022. Dal primo gennaio all’8 agosto 2024 sono stati segnalati da 12 regioni 65 casi confermati. Tutti i casi sono riferiti a infezioni avvenute nel 2023 e nei primi mesi dell’anno in corso, nessun nuovo caso è riferibile al mese di agosto».

Mpox: la differenza tra variante I e variante II (e cosa è successo in Lombardia spiegato da Bertolaso)

Sono due le varianti del Mpox: la I, con sottotipi Ia e Ib, che si sta diffondendo rapidamente in Africa e la II, con sottotipi IIa e IIb, su cui ci sono stati casi in Italia, meno grave e con complicazioni rare. «Ad oggi in Lombardia non si registrano casi di virus Mpox (noto anche come vaiolo delle scimmie) con la variante che si sta rapidamente diffondendo in Africa, quella di tipo I» ha precisato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. Attualmente in Lombardia non sono stati riscontrati casi dovuti al tipo I: nel 2023 erano stati registrati 29 casi di Mpox, mentre per il 2024 ad oggi sono stati confermati 21 casi, tutti del tipo II. «Conosciamo ormai bene – aggiunge l’assessore – la variante di Mpox di tipo II. Ci sono stati casi in Lombardia a partire dal 2022 quando la malattia si è diffusa in Europa. Dall’inizio del 2024 abbiamo avuto una ventina di pazienti con Mpox di tipo II, ma si tratta di pazienti con patologia non particolarmente severa e senza conseguenze particolari. Conosciamo l’evoluzione della patologia e possiamo tenerla sotto controllo. Per quanto riguarda la tipologia Ib, fino a quando non ci saranno certezze scientifiche su quelle che sono le eventuali differenze di trasmissione, diffusione e di esiti sui pazienti, teniamo molto alta l’attenzione, monitorando la situazione grazie al nostro sistema di sorveglianza che è attivo ed efficace, sicuramente il migliore in Italia».

Il vaccino

Il vaccino Mva-Bn al momento utilizzabile in Italia per Mpox «è Imvanex*, con modalità di somministrazione sottocutanea, che, come da nota» che «il ministero della Salute ha messo a disposizione delle Regioni/Province autonome», recita la circolare. «L’eventuale aggiornamento delle indicazioni sulle vaccinazioni – sarà fornito sulla base dell’evoluzione epidemiologica», indica il documento.

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