Il giornalista perquisito per l’articolo di gossip su Giorgia Meloni sul sito di Fabrizio Corona
Luca Arnaù è l’ex direttore di Dillingernews, creatura di Fabrizio Corona. È a giudizio per diffamazione a causa di un articolo su Giorgia Meloni e il suo presunto «cuore occupato». «E se il cuore di Giorgia Meloni fosse già occupato? Dalla Sicilia ci raccontano che…», era il titolo del pezzo che usciva dopo la separazione della premier da Andrea Giambruno. Il testo alludeva a un presunto affaire sentimentale tra Meloni e Manlio Messina, parlamentare siciliano di Fratelli d’Italia. Insieme ad Arnau a giudizio c’è Fabrizio Corona. Tra le prove, ricorda oggi Il Fatto Quotidiano, anche una photogallery scaricata dai social su cui le parti offese lamentano alcuni ritocchi.
La perquisizione
Il 2 febbraio 2024, dopo quattro mesi dalla pubblicazione dell’articolo, Arnaù ha anche subito una perquisizione dalla squadra mobile di Milano: «Sono venuti a prendermi in cinque, alle 7 di mattina. Dalla mia casa di Lecco mi hanno portato in questura a Milano, dove mi hanno tenuto otto ore. Mi hanno fatto le copie forensi di cellulare e computer. Mia figlia di dieci anni era sotto choc. In tanti anni di lavoro è la prima volta che mi accade una cosa simile, per di più per un articolo di gossip, pieno di domande e condizionali. Un conto è fare una causa per diffamazione, che poi si va a discutere in tribunale. Qui hanno usato un bazooka contro una zanzara». Lui, che ha diretto Eva 3000, Vip, Ora, Di Tutto, si è dimesso da Dillingernews: «Per me quell’articolo non è diffamatorio. Questo dispiego di forze mi è sembrata un’intimidazione, tanto che mi sono domandato se vivo in Italia o in Cile».
Dillingernews e Fabrizio Corona
E ancora: «Io magari ho lavorato per un giornale di merda, ma quello che è successo a me domani potrebbe succedere a chiunque. Il messaggio mi sembra chiaro: meglio non parlare della presidente del Consiglio». L’articolo incriminato risale al 20 ottobre 2023. Messina viene definito “bello, bravo e in gran carriera”. L’articolo si chiede se non sia “proprio lui ad aver riportato l’amore nel cuore spezzato della premier”.In realtà, come spesso accade nel gossip, il testo non fornisce molta solidità al titolo, la presunta relazione viene definita come una “suggestione”, “una voce maligna”: “Vero, falso? Semplici dicerie o scoop del momento?”. A firmare il decreto di citazione a giudizio sono il procuratore Marcello Viola, l’aggiunto Maria Letizia Mannella e il pm Giovanni Tarzia. L’ex direttore della testata ha citato la premier come testimone il prossimo gennaio.