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Caso Spano, Ranucci risponde a Scalfarotto sulle accuse di omofobia: «Una str***ata, sui diritti abbiamo fatto più noi di lui»

24 Ottobre 2024 - 18:22 Alba Romano
sigfrido ranucci ivan scalfarotto omofobia alessandro giuli francesco spano
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Il conduttore di Report replica al senatore di Italia Viva: «Mai detto di essere di sinistra». La ex Pd Concia: «È omofobia, ma la sinistra ipocrita tace»

«Scalfarotto ha detto una stronzata, ma sa di cosa parla?». Questa la dura risposta di Sigfrido Ranucci, intervistato a Un giorno da pecora su Radio 1, alle parole di Ivan Scalfarotto. Il parlamentare di Italia Viva, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, aveva accusato il conduttore della trasmissione di Rai Tre Report di aver marciato sulla «morbosità omofoba». Il riferimento è alle anticipazioni sul caso Spano, che hanno portato nella giornata di mercoledì 23 ottobre alle dimissioni del capo di Gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Ranucci: «Report omofobo? La diversità di genere non sia zona franca»

Secondo Scalfarotto, lo stesso Ranucci si sarebbe reso colpevole di «pompare il presunto “scandalo Boccia al maschile” contando su un’unica leva»: l’omofobia. Un giudizio diretto, al quale il conduttore di Rai Tre ha risposto altrettanto direttamente: «(Scalfarotto, ndr) parla di una persona che si è battuta e ha pagato per difendere i diritti dell’uomo, non sa di cosa sta parlando». Incalzato dai conduttori della radiotrasmissione, Sergio Lauro e Geppe Cucciari, Ranucci ha continuato: «Cosa c’è di omofobo nella frase “secondo caso Boccia al maschile…”», riferendosi alle parole scelte da Report per anticipare il servizio su nuovi scandali che coinvolgono il Mic. «Cosa c’è nell’inchiesta di omofobo? Ha fatto molto più Report nella sua storia per difendere i diritti dell’uomo che Scalfarotto come parlamentare». E ha poi rincarato la dose: «Non capisco le accuse di omofobia, a meno che l’onorevole non pensi che la diversità di genere debba diventare zona franca. Io questo non lo credo».

Su Il Giornale Scalfarotto ha anche attaccato direttamente Ranucci, dicendosi deluso dalla sua condotta: «Fa impressione che proprio un giornalista che si dice di sinistra abbia scelto di utilizzare questo tipo di inaccettabile gossip stile anni Cinquanta sui “torbidi ambienti omosessuali”». Parole a cui Ranucci ha ribattuto: «Ha scambiato le mie dichiarazioni con quelle di La Russa. Mai detto di essere di sinistra. Vi do uno scoop: l’unica tessera politica da ho avuto da ragazzo era da democristiano, me l’hanno fatta fare».

Paola Concia: «Sinistra cinica e insopportabile, non difende Spano perché “traditore”»

Con Scalfarotto si schiera anche Paola Concia, ex deputata del Pd tra i primi politici a dichiararsi pubblicamente omosessuale. «È un chiaro caso di omofobia», ha detto a Il Foglio. «Io mi chiedo: ma la sinistra dei diritti civili dov’è? Perché non difende Francesco Spano, perché non denuncia questo schifo?». Una ragione in realtà se l’è data da sola la stessa Concia: «C’è una forma di ipocrisia cinica e insopportabile nella sinistra che tace. Tace perché Spano è un uomo di sinistra che collaborava con un ministro di destra, un traditore. E quindi il Pd dei diritti civili non lo difende».

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