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La legge per salvare i rider: «Stop alle consegne con il maltempo e l’allerta meteo»

14 Novembre 2024 - 05:34 Alba Romano
rider bologna alluvione legge stop consegne maltempo
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La proposta di Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd: la foto dell'alluvione di Bologna è stata un'ispirazione

Una legge per salvare i rider. Nel ricordo della foto del rider in bici che attraversa Bologna nella notte dell’alluvione. E anche del giornalista Paolo Griseri, che ne aveva parlato su La Stampa due giorni prima di morire. La annuncia la deputata e vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo: «È un emendamento alla legge di Bilancio con cui si stabilisce che i rider, quando ci sono particolari condizioni di maltempo, non devono fare consegne. È una questione di sicurezza, innanzitutto». Ma anche perché la riflessione di Griseri «ha lasciato un segno, è stata motivo di ispirazione. Per questo ho deciso di presentare, in sua memoria, una proposta che dia più tutele ai rider», dice a Federico Capurso.

Rider e maltempo

Per maltempo, spiega Gribaudo, «parliamo di situazioni che portano a un’allerta meteo. Poi a decidere quando scatta l’indennità sarebbe il ministero con una circolare, non viene specificato nel provvedimento». La proposta «interviene su entrambe le categorie di rider. Da una parte ci sono quei pochi che sono stati riconosciuti come lavoratori dipendenti e, dall’altra, la stragrande maggioranza di partite Iva e autonomi, che vive invece in una zona grigia, con minori tutele. Per i dipendenti, proponiamo di estendere la Cassa integrazione ordinaria, finanziata da un contributo a carico delle imprese. Per gli autonomi, invece, vorremmo istituire un Fondo dedicato presso l’Inps, che erogherebbe un’indennità giornaliera pari al 50% del reddito medio percepito negli ultimi 3 mesi, con un tetto massimo di 50 euro».

Il costo

Il costo «sarebbe di 5 milioni di euro con cui finanziare il Fondo Inps. Una piccola somma con cui partire. Vuole essere una proposta sperimentale, anche se il principio che segue poggia le basi sulle tutele già previste per un’altra categoria di lavoratori». Ovvero gli edili: «Hanno la cassa integrazione in caso di maltempo. Nel caso dei rider, però, tutto è reso più complicato da quella zona grigia di cui parlavamo. Perché i rider che non riescono a farsi assumere come dipendenti, hanno meno tutele, sono meno sindacalizzati, si trasformano in facili prede per le nuove forme di caporalato».

La direttiva Ue

C’è da ricordare la direttiva Ue sui rider: «Ma i singoli Stati avranno due anni di tempo per recepirla. Questa invece è un’urgenza dettata anche dalla velocità del cambiamento climatico e dalla frequenza con cui abbiamo a che fare con eventi meteo eccezionali». E c’è da fare anche il prossimo passo: «Avere dei rider con contratti veri, a termine o anche a intermittenza quando necessario, in modo che abbiano comunque più tutele di una partita Iva o di un Co.co.co. Dobbiamo tirarli fuori da quella zona grigia».

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