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«Studenti assediati per avere i voti». E a Siena il rettore sospende le elezioni universitarie

28 Novembre 2024 - 23:33 Redazione
L'intervento dei vertici dell'Ateneo dopo le segnalazioni di «comportamenti che hanno turbato lo svolgimento del voto». E le associazioni si rimpallano la responsabilità

Il rettore dell’Università di Siena ha deciso di interrompere in via temporanea le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche dopo che l’ateneo ha ricevuto «segnalazioni circostanziate di gravi comportamenti che possono aver turbato il regolare svolgimento delle votazioni». «All’esito degli approfondimenti in merito – ha scritto in una mail alla comunità accademica Roberto Di Pietra – l’amministrazione si riserva di valutare l’annullamento delle stesse votazioni e l’eventuale segnalazione agli organi di ateneo circa eventuali responsabilità, anche disciplinari». Ma cos’è successo per avvelenare così il clima? In un post su Instagram la lista di sinistra Link Siena parla di «modalità coercitive di raccolta voti di Gioventù universitaria e Cravos»: secondo la denuncia, le due associazioni rivali «fino a ieri presidiavano in modo squadrista mense, poli, aule studio e residenze». Ma le versioni divergono. La stessa Cravos, sindacato studentesco universitario di sinistra come Link, semper via Instagram dice che «rigettiamo con forza ogni voce diffamatoria nei nostri confronti messa in giro da un’associazione che strumentalizza tematiche delicatissime per il proprio tornaconto elettorale». Aggiungendo di criticare duramente «la gestione del Rettore e la mancata comunicazione con la comunità studentesca e con le liste candidate». E da parte sua la stessa Gioventù universitaria, associazione studentesca di destra, «condanna ogni forma di sopruso adottato nei confronti degli studenti per estorcere il voto. Non sappiamo da chi siano arrivate queste denunce né quale sia l’entità dell’atto coercitivo, ma prendiamo le distanze da chi ha violato la libertà fisica e di pensiero di studenti e studentesse. Siamo però in profondo disaccordo con l’avventatezza con cui il rettore ha preso questa scelta, non chiamando a colloquio le liste partecipanti alle elezioni».

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