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Mahmood a due passi da Sanremo: «Mi sono perso almeno sette volte, quando torni alla quotidianità è difficile mantenere un equilibrio»

02 Febbraio 2025 - 06:47 Alba Romano
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Il futuro co-conduttore racconta come è nato l'ingaggio per l'Ariston: «Mi ha chiesto di presentare con lui il festival. Ero scioccato. “Carlo, sarò in grado? Sei sicuro?”. Ha visto in me qualcosa che non so»

«Mi sono perso almeno sette volte, è un lavoro che ti dà tanto e ti chiede tanto, mantenere lo stesso livello di energia non è facile. Quando sei libero torni a casa, alla quotidianità, ed è difficile, quando hai provato sensazioni forti, abbassare il livello. C’è tanta adrenalina. Ho capito come mantenere il mio equilibrio a 27 anni, quando nei hai 18 anni è diverso. E anche gestire le prime batoste a quell’età non è facile». Mahmood si racconta a Silvia Fumarola sulle pagine di Repubblica, in una lunga intervista alla vigilia del Festival di Sanremo dove stavolta, da artista, passa a co-conduttore per una serata al fianco di Carlo Conti. «Mi ha chiesto di presentare con lui il festival. Ero scioccato. “Carlo, sarò in grado? Sei sicuro?”. Era sicuro. In passato siamo stati insieme sul palco, era confident, abbiamo riso insieme. Ha visto in me qualcosa che non so», racconta l’artista. Stavolta il tifo va tutto su una collega: «Per Noemi. Della sua canzone, Se t’innamori muori, sono fan non perché l’ho scritta con Blanco e Michelangelo. Ma perché per lei è perfetta. Scriviamo tanti brani da dare agli artisti, immagini come li possono interpretare. Noemi l’ha cantato e sembrava ce l’avesse strappato di bocca. Pazzesco». Scrivere per Mahommod è liberatorio: «Sempre. A volte scrivevo cose di cui mi vergognavo. Hai paura ad aprirti con gli amici, in famiglia; grazie alle canzoni sembra tutto più facile. Sei libero. Un po’ come al cinema, quando viene mostrata una scena cruda, violenta, politicamente scorretta: è cinema. La musica è così, il linguaggio può sembrare sbagliato, ma se la gente l’ascolta e arriva al successo, hai saputo comunicare». Spiega che ha sofferto per amore: «Parecchio. E se no ‘ste canzoni come le scrivevo?». E infine sul caso di Emis Killa, ritiratosi dalla kermesse perché sotto indagine commenta: «In realtà non ho nessuna idea. Mi dispiace perché so bene cosa ci vuole per prepararsi per il festival. Spero che avrà un’altra occasione».

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