NBA All-Star Weekend: tutto quello che c’è da sapere sul fine settimana del basket americano


I migliori contro i migliori: questo è il semplice concetto alla base dell’All-Star Weekend, l’ormai tradizionale “fine settimana lungo” dedicato alle stelle del basket americano. Tre giorni – da venerdì 14 a domenica 16 febbraio 2025 – a cui prenderà parte solo chi è stato in grado di guadagnarsi il voto dei tifosi, del mondo dei media e degli stessi colleghi cestisti. Un evento unico al mondo organizzato dalla principale lega americana – la Nba, National basketball association -, che nel tempo ha raccolto vari tentativi di imitazione. In particolar modo da sport geograficamente vicini come l’hockey su ghiaccio e il football americano. Nonostante tutto, però, l’All-Star Weekend rimane uno showcase, letteralmente una vetrina. Con un paradosso: la grande assente, in tutte le gare, è la competizione. Per questo la Nba da anni è impegnata in un continuo tentativo di rinnovamento per trovare la formula migliore. Il 2025 in questo è un importante strappo: la classica partita di esibizione sarà sostituita da un mini-torneo a quattro squadre.
Nba All-Star Weekend: un po’ di storia
L’idea di un exhibition game nasce nel 1951, quando la Nba tenta un colpo di reni per rinvigorire l’attenzione mediatica sul basket in un momento di piatta. La partita – che taglia a metà la stagione di basket – contrapponeva i migliori giocatori della Eastern Conference contro i migliori della Western Conference, i due “gironi” da 15 squadre in cui è divisa la lega. La prima edizione, a Boston, conta 10mila spettatori. Negli anni la Nba trasforma l’evento in un vero e proprio business. Così da All-Star Game diventa All-Star Weekend, con l’aggiunta – a partire dal venerdì precedente alla partita domenicale – di diverse competizioni. Nel 1976 è introdotto lo Slam Dunk Contest, la gara di schiacciate spettacolari. Nove anni dopo il Three-Point Contest, in cui i migliori tiratori della lega si scontrano in una sfida da dietro la linea dei tre punti. Nel 2002 è aggiunta la Skills Challenge, in cui da soli o in terzetti gli atleti gareggiano in un percorso fatto di palleggi, passaggi e tiri.
Nel 2018 viene poi cambiata anche la partita. Non è più Est contro Ovest ma due giocatori fungono da capitani e si scelgono i compagni, uno per volta. Una riforma durata solo fino al 2023, con il ritorno al vecchio format. Nel 2025 la Nba sembra pronta a una piccola rivoluzione: abbandonare per la prima volta l’All-Star Game e trasformarlo in un torneo con semifinali e finale.
Quando e dove si tiene l’All-Star Game 2025
L’All-Star Weekend 2025 si terrà da venerdì 14 a domenica 16 febbraio 2025 a San Francisco. È la prima volta che la città californiana ospita l’evento e lo farà nel Chase Center, il palazzetto di casa dei Golden State Warriors di Stephen Curry inaugurato nel 2019. Alcuni eventi laterali saranno ospitati in arene più piccole, sempre nella zona urbana della Baia.
Vip, schiacciate, giovanissimi e triple: lo spettacolo del venerdì e del sabato dell’All-Star
Il venerdì si terranno i due eventi “minori”: una partita di puro divertimento tra vip e personaggi famosi – nel 2024 ha partecipato anche l’oro olimpico italiano Gianmarco Tamberi. E, a seguire, un torneo a quattro a cui partecipano le giovani stelle del campionato: rookie e sophomore, cioè coloro che sono al primo e al secondo anno di esperienza nella Nba. A questi si aggiungono anche 4 giocatori della squadra Ignite che milita nella G League, il campionato professionistico che ha l’intento di sviluppare i più giovani in ottica Nba.

Oltre alla possibilità di ammirare le stelle Nba nel loro ultimo allenamento prima della partita di domenica, sabato 15 febbraio la Oakland Arena ospiterà la sfida tra due college Hbcu (Historically Black colleges and universities). Si tratta della punta dell’iceberg di un programma che la lega americana di basket dedica agli studenti afro-americani per garantire loro pari opportunità di carriera nella pallacanestro. La sera, poi, ci sarà il tanto atteso All-Star Saturday. Il Chase Center sarà il palco perfetto per lo Slam Dunk Contest, il Three-Point Contest e la Skills Challenge. Non sono ancora noti i giocatori invitati a partecipare in questi “giochi” di abilità. È possibile però che Steph Curry e Sabrina Ionescu, stella della lega di basket femminile, ribadiscano la loro sfida dello scorso anno. Forse con l’aggiunta di altri due sfidanti: al maschile Klay Thompson, al femminile la giovanissima Caitlin Clark.
L’All-Star Game e il nuovo format
La sera della terza domenica di febbraio si tiene la partita tra star. O meglio, da quest’anno, le partite. Dopo anni di critiche per la totale assenza di competitività e dopo che la passata edizione era terminata con una partita da 397 punti complessivi, la lega ha deciso di intervenire. Niente più tradizionali quattro quarti da 12 minuti ciascuno, o altre varianti adottate negli anni. Al Chase Center andrà in scena un mini-torneo a quattro squadre: due semifinali e una finalissima. In ogni scontro vince il primo che raggiunge o supera quota 40 punti. Un format rapido, dinamico e a eliminazione diretta che la Nba spera possa alzare il livello del gioco. A prendere parte al torneo, come ha reso ufficiale la stessa Nba, saranno tre squadre composte da 8 giocatori All-Star e la vincente del torneino Rising Stars.
New format for the All Star Game announced by the NBA pic.twitter.com/MQmIHLhGFX
— Andrew Schlecht (@AndrewKSchlecht) December 17, 2024
Caduto il criterio Est contro Ovest, a suddividere i 24 All-Star nelle tre squadre disponibili saranno tre general manager d’eccezione: Charles Barkley, Shaquille O’Neal e Kenny Smith, tre ex giocatori della lega – i primi due inseriti nella Hall of Fame americana – ormai celebri per il programma televisivo Inside the Nba. La sera del 6 febbraio i tre, in diretta tv, sceglieranno i loro giocatori adottando il classico stile “draft”, vale a dire seguendo un ordine di scelta predefinito. La quarta squadra, dei giovani Rising Stars, avrà come general manager onoraria la leggenda del basket femminile Candace Parker. Rimane intatto invece il “premio” al miglior giocatore (il cosiddetto Mvp, most valuable player) e quello alla squadra vincitrice: oltre 300mila dollari da devolvere a un’organizzazione di beneficenza a scelta. Come se non bastasse, a ogni singolo vincitore andranno 125mila dollari di premio, ai secondi classificati sono riservati 50mila dollari a testa, mentre terzi e quarti riceveranno 25mila dollari. Per un totale di quasi 2 milioni di dollari.
Giocatori e allenatori: come sono scelti gli All-Star?
I giocatori che partecipano all’All-Star Game sono scelti con un sistema ibrido che unisce preferenza popolare, media e il voto di altri giocatori. Da giovedì 19 dicembre a lunedì 20 gennaio, sul sito ufficiale della lega sono aperte le votazioni: chiunque può accedere e scegliere i suoi atleti preferiti. Nel frattempo, giornalisti e giocatori recapiteranno alla lega le loro scelte. Alla chiusura delle votazioni, saranno determinati i giocatori più votati contando che il voto popolare pesa per il 50% e le preferenze di atleti e media pesano per il 25% ciascuno.

Non è ancora dato sapere chi si siederà sulle panchine delle squadre: i nomi saranno resi noti il 30 gennaio. Fino allo scorso anno, essendoci solo due posti, l’head coach della Eastern Conference era l’allenatore della squadra che a metà febbraio era prima in classifica in quel girone. E lo stesso valeva, ovviamente, per la Western Conference. Quest’anno le due squadre “in più” rispetto alla tradizione saranno prese in mano da un assistente allenatore degli head coach scelti. Anche la nomina degli allenatori, però, deve sottostare a rigide regole: è proibito allenare la stessa squadra All-Star in anni consecutivi. In tal caso l’onore di dare indicazioni da bordocampo andrà all’head coach della seconda classificata del girone. Una volta nominati gli allenatori, saranno loro a scegliere i giocatori da portarsi in panchina. Nel caso in cui un atleta sia indisponibile per infortunio, la scelta del suo sostituto ricade invece sulle spalle di Adam Silver, il commissioner – sorta di presidente – della Nba.
All-Star Weekend: il programma completo e dove vederlo
L’intero weekend dedicato agli All-Star in Italia andrà in onda in orari ovviamente “scomodi”. A trasmettere gli eventi in tv sarà Sky Sport, da anni detentrice dei diritti per il basket americano. In streaming sarà possibile vederli su Sky Go, NowTV e su Nba League Pass, il servizio di proprietà della lega. Ecco il programma e gli orari italiani:
Venerdì 14 febbraio
- Nba All-Star Celebrity Game: 1 di notte italiane
- Castrol Rising Stars Game: 3 di notte italiane
Sabato 15 febbraio
- Nba Hbcu Classic (Morehouse College contro Tuskegee University): 11 di sera italiane
- All-Star Saturday Night (Slam Dunk e Three-Point contest, Skills Challenge): 2 di notte italiane
Domenica 16 febbraio
- Nba All-Star Game: 2 di notte italiane
Concerti e prezzi stellari: il business dell’All-Star Weekend
Che l’All-Star Weekend sia più un evento e un business di metà stagione che una vera e propria partita lo certifica la gestione dell’evento. Sono da mesi in vendita sul sito ufficiale della Nba una serie di pacchetti all-inclusive (eccetto il volo, ovviamente) che partono da 2mila dollari e arrivano ben oltre i 12mila dollari. Ma a far forare all’evento la bolla del basket è anche il contorno. La sera di venerdì, sabato e domenica al Pier 48 di San Francisco, a sfioro sul mare, si terranno una serie di concerti con alcuni dei nomi più in voga della musica americana e mondiale. Dal dj Zedd al cantante Keith Urban fino ai celeberrimi rapper Lil Wayne, Pitbull, T-Pain e Jack Harlow. I biglietti sono già in vendita: 400 dollari è il minimo, si arriva fino a 1.500 dollari nei posti vip.