Il ricordo di Papa Francesco del Parlamento italiano, la seduta a camere riunite, l’intervento di Meloni


Alle 16 di oggi, 23 aprile, Camera e Senato sono state convocate in seduta comune per la commemorazione di Papa Francesco, scomparso lunedì scorso e per il quale sono stati proclamati ben cinque giorni di lutto nazionale. L’evento è stato trasmesso in diretta dal sito della Camera. Il primo a prendere la parola è stato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. A seguire il presidente del Senato, Ignazio La Russa, poi il minuto di silenzio, quindi gli iscritti a parlare dei singoli gruppi parlamentari, tra i quali diversi leader di partito, e a conclusione la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La celebrazione si è svolta esattamente nei tempi previsti ed è durata un’ora e un quarto, solo qualche accenno polemico in alcuni degli interventi ma il clima è stato tutto sommato sobrio, sebbene tra maggioranza ed opposizione ci si sia rimpallati l’accusa di aver voluto tirare le parole del pontefice dalla propria parte.
Il ricordo di Meloni: «Con lui potevi parlare senza filtri»
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dice subito: «Ho avuto il privilegio di un rapporto personale, sincero, con il pontefice che mi ha fatto comprendere il suo modo di intendere il pontificato. Con lui eri a tuo agio e potevi parlare di tutto, era capace di vedere la tua anima, vederla a nudo. Ti diceva “Io ci sono per te”, e lo faceva con tutti quelli che incontrava». Meloni dice anche di aver ricevuto un prezioso consiglio: «Non perda mai il suo senso dell’umorismo, è l’ultima cosa che mi ha detto. Il senso era che non puoi guidare gli altri se non sai trasmettere la gioia per quello che fai». Secondo Meloni, quelle ultime parole all’infermiere, «grazie per avermi riportato in piazza», sono il «segno dirompente del suo pontificato: «Diceva che non si deve aver paura di andare contro corrente se è per fare una cosa buona». Meloni ricorda anche la posizione del Papa sulla politica estera: «Io e l’Italia gli saremo per sempre grati per aver partecipato al G7». Il Papa «ci ha ricordato, il valore infinito della persona, il coraggio e il suo modo di intendere questi valori continueranno a guidarci».
Renzi: «Un tipo tosto»
Il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, ricorda come Papa Francesco sia stato «tra i suoi fino alla fine», come si dice nella canzone che De Andrè ha dedicato alla crocefissione, dice l’ex premier: «Il Papa per mestiere ci insegna come vivere, l’uomo Bergoglio ci ha insegnato come morire, in mezzo ai propri uomini». L’ex presidente del consiglio è ironico tanto con la destra come con la sinistra: «Chi lo ricorda per le sue parole del carcere, dimentica quelle sull’aborto. Chi lo ricorda per il ruolo religioso, dimentica che dei lager in Albania diceva “una schifezza”». «Nel 2016, quando ero leader, mentre stavamo approvando la legge sulle unioni civili, avevo modo di incontrarlo più volte eppure non mi disse mai una parola contro quella norma su cui stavamo votando», ricorda Renzi:«Rispettava le nostre idee, più di quanto noi oggi rispettiamo le sue». Eppure, dice ancora il senatore, sebbene «avesse un carattere non facile, era un tipo tosto, aveva una sincera attenzione per gli ultimi», che ha infine ricordato citando la preghiera del buon umore di cui il pontefice gli aveva fatto dono.
Giuseppe Conte: «Una continua sorpresa»
Il leader del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, dice di essere stato colpito dal Papa sin dalla scelta del nome: «Ha sempre difeso i più fragili dall’indifferenza e dall’accanimento, all’inizio del suo pontificato disse ai sacerdoti di essere pastori con l’odore delle pecore. Fino alla fine ha scelto di essere in mezzo alla sua gente e questa è una lezione alla politica, che deve essere capace, sempre, di stare insieme al suo popolo». Conte ricorda di aver avuto modo di confrontarsi con lui più volte: «Durante la pandemia disse che nessuno si salva da solo e ci diede l’esempio necessario per non abbandonarsi allo sconforto». Importante, dice ancora Conte, è stato il suo impegno per Gaza: «Fino a sabato si è preoccupato di chiamare il parroco dell’unica chiesa della striscia, dei bambini di quella parrocchia ricordava persino i nomi». Conte dice ancora che Bergoglio è stato fortemente impegnato per la pace: «L’esigenza della difesa non può trasformarsi in una corsa al riarmo», ricorda il leader pentastellato. Il modo migliore per onorarlo è farlo con «azioni ferme e scelte conseguenti».
L'intervento di Schlein
La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha scelto di intervenire a nome del gruppo: «Papa Francesco ha portato con se il respiro della periferia del mondo. Le sue parole hanno saputo attraversare le frontiere della fede, indicando un cammino di solidarietà, riavvicinando milioni di persone». Ha scelto, dice la segretaria del Pd, «di essere il Papa degli ultimi», «poveri, vittime delle guerre, migranti». «La sua voce si è levata contro la cultura dello scarto, schierandosi con i detenuti ma anche con chi salva le vite in mare». Schlein ricorda anche le parole del Papa sulla crisi climatica, «contro il capitalismo sfrenato», «l’impegno per la pace»: «L’esigenza che ogni popolo ha alla difesa non può trasformarsi in una corsa al riarmo sfrenata». Infine, un punto più critico: «Merita il nostro cordoglio, ma non l’ipocrisia di chi lo ricorda ma non ha mai voluto dare ascolto alle sue parole, se vogliamo ricordarlo lavoriamo per la pace, a Gaza come in Ucraina, e accogliendo chi fugge da guerre e povertà»: «Il Pd sarà al fianco di chi vorrà portare avanti l’impegno di Papa Francesco per una società più giusta».
Le parole di La Russa
Papa Francesco, ricorda il presidente del Senato, Ignazio La Russa, «non ha mai smesso di far sentire la sua voce in favore della pace»: «La sua attenzione verso gli ultimi, i più fragili e gli emarginati è diventata una esortazione ai leader del mondo. La sua presenza in piazza San Pietro domenica scorsa rimarrà uno dei momenti più commoventi del suo pontificato». Altro momento commovente è stata quella della sua celebrazione «durante la pandemia, in quella stessa piazza vuota», durante la pandemia: «Commovente è stata la sua presenza al Senato, per la commemorazione di Giorgio Napolitano».
Il presidente Fontana
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ricorda il Papa come un leader del mondo cattolico capace di impersonare l’impegno «per i più deboli»: «Credenti e non credenti si stringono nel ricordo di una persona che si è spesa con spirito di abnegazione, capace di abbracciare il giorno prima di morire». Fontana ricorda che il Papa disse: «La mia gente è povera e io sono uno di loro». Papa Francesco, dice ancora Fontana, «non ha mai smesso di lanciare vibranti appelli in favore della pace, è stato il primo a partecipare ad un vertice del G7»: «Personalmente non potrò mai dimenticare quando mi telefonò al momento della mia elezione a presidente della Camera».
Big e segretari di partito tra gli interventi
Durante gli interventi previsti per i parlamentari, con cinque minuti ciascuno, interverranno in media un rappresentante per gruppo. Molti i nomi di primo piano e i leader di partito. Si parte con Galeazzo Bignami, per Fratelli d’Italia, quindi la segretaria del Pd, Elly Schlein, Simonetta Matone per la Lega, Giuseppe Conte a nome del Movimento cinque stelle, Maurizio Gasparri per Forza Italia. Tra i senatori si nota il nome di Matteo Renzi, a nome del gruppo Italia Viva.