Elly Schlein: «Con il Pd al governo salario minimo e sconti in bolletta»


Elly Schlein promette salario minimo e sconti in bolletta con il Partito Democratico al governo. In un’intervista a Repubblica la segretaria del Pd spiega che «secondo Eurostat, pur avendo un impiego, il 9% dei lavoratori a tempo pieno sono comunque poveri, non arrivano alla fine del mese. Rispetto all’anno precedente c’è stato un peggioramento e i più colpiti sono i giovani, che prendono stipendi insufficienti a provvedere alla vita quotidiana, figurarsi a costruire una famiglia. L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui, negli ultimi tre decenni, il salario medio anziché crescere è diminuito: del 3%, mentre in Germania e Francia è cresciuto oltre il 30. E sa qual è stata la risposta del governo? Un assordante silenzio».
Lavoratori poveri
Nel colloquio con Giovanna Vitale Schlein dice che «Giorgia Meloni è specializzata nel raccontare un’Italia che non esiste, un mondo fantastico in cui da quando c’è lei a Palazzo Chigi va tutto bene e i treni arrivano in orario. La realtà però la smentisce, svela uno spaventoso aumento delle diseguaglianze: il 10% più ricco detiene una porzione del reddito nazionale 10 volte più alta di quello più povero. E altrettanto drammatica è l’ultima indagine Acli: al Sud i bassi salari sono il triplo rispetto al Nord, le donne sono più penalizzate e il lavoro povero riguarda 4 volte di più gli under 30 rispetto agli over 50». Secondo la leader «occorre rilanciare la domanda interna, quindi aumentare i salari. Bisogna approvare subito il salario minimo, che è una vergogna la maggioranza abbia bloccato su un binario morto, e rinnovare i contratti nazionali scaduti per 5 milioni di lavoratori. Oggi sarebbe mortale tornare all’austerità».
Il patto di stabilità
Schlein dice che «il governo ha accettato a capo chino il nuovo patto europeo di stabilità e non si batte con noi per investimenti comuni europei, significa che avremo pochi margini per sostenere famiglie e imprese. Meloni, insisto, ha voltato le spalle a quasi quattro milioni di lavoratori poveri affossando la nostra proposta sul salario minimo che rafforza la contrattazione collettiva e spazza via i contratti pirata, promossi da sigle non rappresentative al solo scopo di produrre precari e fare dumping sulle retribuzioni».
Infine, spiega, «non c’è un solo imprenditore che non ci abbia posto come emergenza il costo delle bollette, che è la più alta d’Europa. Penalizza dal piccolo artigiano alla grande industria e non si capisce perché Meloni continui a difendere gli extra-profitti dei colossi energetici a scapito di imprese e famiglie, anziché seguire la strada di altri Paesi: scorporare il prezzo del gas da quello dell’energia. Se non si muovono lo faremo noi, insieme al salario minimo, quando saremo al governo. Lo dobbiamo, anche, agli operai di Pomigliano che mi hanno raccontato la fatica di vivere in queste condizioni».