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Il governo si smarca sul caso della fornaia di Ascoli Piceno e dello striscione per il 25 aprile: «Attività di controllo non prevedibile né concordata»

02 Maggio 2025 - 13:11 Sofia Spagnoli
fornaia ascoli 25 aprile risposta governo
fornaia ascoli 25 aprile risposta governo
La sottosegretaria Ferro ha risposto oggi nell'Aula della Camera a un'interpellanza del Movimento 5 Stelle sul caso

Il governo si smarca dal caso della fornaia identificata ad Ascoli Piceno e sottoposta a due controlli della polizia nel giro di poche ore per aver esposto un manifesto antifascista nel giorno della Festa della Liberazione. Il controllo, ripreso in un video dalla stessa proprietaria, è diventato subito virale sui social, suscitando forte indignazione. Nel filmato si vedono due agenti della polizia locale in borghese che chiedono spiegazioni alla titolare del panificio L’assalto ai forni riguardo allo striscione affisso fuori dal suo esercizio, che recava la scritta «25 aprile: buono come il pane bello come l’antifascismo». Questa attività di controllo «è stata un’iniziativa non prevedibile né concordata con le autorità di pubblica sicurezza». A dirlo è Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, rispondendo nell’Aula della Camera a un’interpellanza del Movimento 5 Stelle in cui veniva chiesto all’Esecutivo di chiarire le motivazioni alla base dei controlli e in che termini il ministero fosse coinvolto, essendo questo anche l’organo centrale preposto a garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico, attraverso la polizia. «Vorremmo che si ribadissero i valori della nostra nazione», parla il deputato pentastellato Giorgio Fede.

Gli «scritti vilipendiosi»

Per l’80esimo anniversario della Liberazione, erano stata predisposti, attraverso un’ordinanza del questore, «articolati servizi di ordine pubblico». In particolare, l’ordinanza specificava che gli operatori impiegati nei servizi di vigilanza «avessero cura di segnalare l’eventuale presenza in prossimità dei luoghi dove veniva la ricorrenza del 25 aprile di scritti vilipendiosi», spiega Ferro.

«Il messaggio era pacifico»

Dopo il primo sopralluogo al panificio, avvenuto intorno alle ore 9.00, è emerso che «il messaggio era assolutamente pacifico e in linea con lo spirito del 25 aprile» – prosegue Ferro – motivo per cui è stato disposto di non procedere alla rimozione dello striscione. La titolare del panificio «è uscita dall’esercizio commerciale e si è avvicinata agli agenti, dichiarando spontaneamente di essere l’autrice dello striscione. Alla semplice richiesta di identificazione, ha fornito nome e cognome in maniera volontaria». L’intervento «è durato solo pochi minuti – continua la sottosegretaria – Lo striscione non è stato rimosso, non ne era stata richiesta la rimozione, né è stata effettuata alcuna identificazione formale della persona».

Il secondo controllo

Sul secondo controllo invece, Ferro specifica che «l’attività di controllo della polizia locale è stata un’iniziativa non prevedibile né concordata con le autorità di pubblica sicurezza», e che nessun operatore della Digos è intervenuto sul posto, «contrariamente a quanto erroneamente riportato da alcuni organi di stampa».

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