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Friedrich Merz e lo stato d’emergenza per i migranti in Germania: «Siamo tra i paesi più colpiti»

09 Maggio 2025 - 06:32 Alba Romano
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Il neocancelliere smentisce la riunione con gli ambasciatori. Poi critica Trump

La Germania vuole usare lo stato d’emergenza contro i migranti? Mentre il nuovo cancelliere Friedrich Merz parla per la prima volta in un’intervista a Repubblica, sui giornali tedeschi rimbalza l’intenzione di proclamare lo stato di emergenza alle frontiere. Il responsabile dell’Interno Alexander Dobrindt avrebbe riunito al ministero gli ambasciatori dei Paesi confinanti per informarli dell’imminente novità. Ma l’esecutivo smentisce. Lui nel colloquio con Jan Philipp Burgard spiega di aver «affrontato la questione dei migranti con il primo ministro polacco Donald Tusk. E anche con Emmanuel Macron. Siamo concordi sul fatto che noi membri dell’Unione Europea dobbiamo compiere un grande sforzo congiunto per ridurre la migrazione irregolare verso l’Europa».

Il cancelliere e l’immigrazione

«E sappiamo che i controlli alle frontiere interne possono essere solo una soluzione temporanea. Ma sono necessari, finché abbiamo una migrazione irregolare così elevata nell’Ue. E la Germania, nel centro dell’Europa. è uno dei Paesi più colpiti», ha concluso. Poi il discorso si è spostato sulla guerra in Ucraina. Che deve concludersi il prima possibile: «È la sfida più grande che l’Europa affronta al momento attuale: questa terribile guerra, che dura ormai da oltre tre anni. Ma non ci troviamo solo di fronte a una crisi e a questa guerra: a tutto ciò sono connesse anche grandi opportunità. Una delle maggiori è quella di rafforzare la competitività dell’industria europea».

Trump e i dazi

Sui dazi di Trump, dice Merz, «in Europa condividiamo la convinzione che danneggino davvero tutte le parti in causa e non portino un reale vantaggio a nessuno. Le relazioni tra potenze economiche non sono un gioco a somma zero. Se le condizioni sono buone, tutti possono trarne vantaggio. Ed è proprio ciò che cercherò di spiegare a Trump». E sulle critiche per Afd dichiarata di estrema destra: «Lo dirò sempre ai rappresentanti del governo americano, ovunque li incontri, che noi, almeno in massima parte, e in ogni caso per quanto mi riguarda, ci siamo tenuti fuori dalla campagna elettorale americana in questi ultimi anni. Noi non ci siamo schierati in maniera unilaterale a favore di uno dei candidati. E chiedo che, a parti invertite, loro rispettino lo stesso principio. Siamo democrazie funzionanti».

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