Zuppi su Papa Leone XIV: «Se è stato votato in poco tempo significa che c’è stata convergenza. E questo è un grande valore» – I video


«L’esperienza che ha portato all’elezione del nuovo Papa è stata molto spirituale». A dirlo in un’intervista a Tv2000 è il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale italiana (Cei), e uno dei 133 porporati che hanno eletto ieri – giovedì 8 maggio – l’americano Robert Francis Prevost come nuovo Pontefice, Leone XIV. Un’esperienza che parte dalle «congregazioni, un vero Concistoro (riunione ufficiale del collegio cardinalizio, ndr), con degli interventi molto liberi, aperti e franchi, un grande scambio come voleva Papa Francesco che ha sempre detto – continua Zuppi – “Le cose si dicono qui e non fuori”. E anche se ho l’impressione che molti si siano esercitato più fuori che dentro, lì si è detto, si è parlato, abbiamo affrontato i problemi, e ragionato sul futuro».
Per il cardinale, dal 27 ottobre 2015 arcivescovo metropolita di Bologna, «anche il fatto che siamo nel Giubileo della speranza ci ha dato una mano», afferma. E poi il Conclave, durato due giorni, ha creato «momenti di fraternità», dice. «A Santa Marta per fortuna non c’era il cellulare e quindi siamo stati più concentrati sia nella fraternità, nel mangiare insieme, nello stare insieme e soprattutto poi nel momento del voto, della scelta nella Cappella Sistina, dove – prosegue Zuppi – si sceglie davanti al Signore chi riteniamo sia la persona migliore per la Chiesa». Quindi «un grande senso di consapevolezza, di responsabilità, di comunione e di senso di Chiesa che è culminata con l’esplosione commovente dell’elezione. Tutti i cardinali erano molto commossi, e anche il Papa era travolto da questo senso di Chiesa che c’era nella piazza, così come all’interno della Cappella Sistina, nel momento del Conclave».
«Convergenza tra cardinali un grande valore»
Sull’elezione di Papa Leone XIV, avvenuta alla quarta votazione, Zuppi precisa inoltre che «se è stato votato in poco tempo vuol dire che c’è stata una convergenza, un ritrovarsi, e questo è un grande valore», afferma il cardinale. «Ma non perché le cose rapide sono le migliori, la fretta qualche volta è pericolosa perché fa credere di trovare soluzioni, ma ovviamente con tutta la ponderazione che c’è stata, credo che è un bel segno di unità, di consapevolezza. Nella Chiesa – continua Zuppi – siamo tutti a servizio di questa famiglia universale, di questa unità che in un mondo così frammentato, così segnato da divisioni, dall’idea della forza, di vincere sugli altri, di fare a meno degli altri, di schiacciarli, un’unità come questa penso che sia in un momento come questo una bellissima indicazione e anche responsabilità».
Papa Leone XIV e il senso di mitezza e di ascolto
«L’umiltà uccide la superbia e fa fare cose grandi – prosegue Zuppi -. Sant’Agostino lo ha insegnato agli agostiniani ma anche a tutti gli altri e mi sembra che anche il tratto stesso del Papa Leone XIV manifesti – un senso di mitezza e di ascolto. È venuto a visitare Bologna e colpì tutti per l’attenzione, la delicatezza, questo senso di mitezza e di ascolto e credo che è il grande segreto anche poi di chi deve servire in carità. E mi sembra nella continuazione di quell’indicazione di Papa Francesco, di creare unità nelle differenze che sono una ricchezza proprio se c’è la comunione», conclude il cardinale.
Foto copertina: ANSA / FABIO FRUSTACI | Il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi durante la conferenza stampa al termine della Seconda Assemblea Sinodale, 03 aprile 2025