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Roma, sindacalisti Cgil identificati dalla polizia dopo un volantinaggio per i referendum. Ecco cos’è successo

10 Maggio 2025 - 19:08 Ygnazia Cigna
referendum sindacalisti identificati
referendum sindacalisti identificati
Secondo la ricostruzione degli agenti, sono state identificate 4 persone coinvolte in una lite. Il sindacalista Di Cola: «Vogliono silenziare la nostra campagna»

Alcuni sindacalisti della Cgil sono stati identificati dalla polizia mentre distribuivano volantini a sostegno dei cinque «sì» ai referendum dell’8 e 9 giugno. A denunciarlo è Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e Lazio, che in un post su Facebook parla di «un clima che non ci piace» e denuncia: «È inaccettabile che far vivere la democrazia sia trattato come un problema di ordine pubblico». L’episodio è avvenuto di fronte a un centro commerciale di via Casilina, a Roma. Secondo la ricostruzione della polizia, gli agenti sono intervenuti in seguito alla segnalazione di una lite tra un vigilante e alcune persone che stavano volantinando. Arrivati sul posto, i poliziotti hanno identificato quattro persone coinvolte nella lite. Nessuna denuncia formale è stata finora depositata, e secondo Di Cola il confronto sarebbe stato solo verbale: «Forse un diverbio con un vigilantes sul luogo dove distribuire i volantini, ma nulla di rilevante. Eppure la polizia ha proceduto subito all’identificazione».

«Non è un episodio isolato»

Il sindacalista tiene a sottolineare che non si tratta di un episodio isolato. «È successo ieri alla stazione Termini e anche il 1° maggio durante il Concertone, in una piazza organizzata da noi. Mentre le autorità di governo invitano all’astensione e al boicottaggio della democrazia, c’è chi s’inventa provvedimenti per vietare e limitare le propaganda elettorale e le forze dell’ordine identificano a tappeto attivisti solo perché danno un volantino informativo, chiedendo autorizzazioni non previste da nessuna normativa», ha dichiarato il sindacalista. «Siamo da soli, oscurati da tutti, e dobbiamo anche fare i conti con la polizia. Non ci lasciamo fermare. Abbiamo già scritto al Questore», ha concluso.

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