Braccialetto elettronico, Nordio: «Dopo l’alert, la vittima si rifugi in chiesa o farmacia». Scoppia la polemica: «Serve lo Stato, non il fai da te» – Il video
«Il funzionamento del braccialetto elettronico è molto spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine. Dobbiamo coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più protetto». È quanto ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a una domanda parlamentare durante il question time al Senato, nel corso del quale ha riconosciuto i limiti attuali del braccialetto elettronico. Parole che, però, hanno sollevato un’ondata di polemiche, soprattutto tra i familiari delle vittime di femminicidio e all’opposizione.
La famiglia Marruocco: «Concetta uccisa in casa e lui aveva il braccialetto elettronico»
«Mia sorella era in casa, il luogo dove dovrebbe sentirsi più protetta. Il braccialetto non ha funzionato e lui l’ha accoltellata. Queste misure servono solo a stressare la vittima, non a salvarla. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura», ha dichiarato Raffaella Marruocco, sorella di Concetta, uccisa dal marito a Cerreto d’Esi nel 2023. All’epoca, l’uomo era sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, ma entrò in casa e accoltellò la donna senza che la sua presenza fosse rilevata in tempo. Parole forti anche dall’avvocato della famiglia Marruocco, Giuseppe Villa: «Il problema non si risolve chiedendo alle vittime di trovare da sole un riparo. Serve un sistema che funzioni davvero. Non bastano qualche centinaio di metri in più di distanza, bisogna ripensare tutto, evitare soluzioni fittizie. Nordio fornisce una risposta insoddisfacente».
Il caso del femminicidio Palmieri
La drammatica testimonianza dell’avvocato Ettore Censano si aggiunge alle famiglie che in queste ore stanno prendendo parola. Celeste Palmieri, 56 anni, è stata uccisa nell’ottobre 2024 a San Severo dal marito dal quale si stava separando, nonostante l’uomo indossasse il braccialetto elettronico. «Il braccialetto suonò pochi giorni prima e lei riuscì a rifugiarsi in chiesa. Ma il giorno del femminicidio non ha avuto il tempo. Tutto è successo in pochi minuti. Anche se fosse stato ai domiciliari, avrebbe potuto evadere. Serve una custodia diversa per soggetti pericolosi». In quel caso, l’uomo aveva il divieto di avvicinamento e indossava un braccialetto elettronico che, però, non aveva inviato alcuna segnalazione diretta alla donna. L’allarme era stato invece trasmesso ai carabinieri, che avevano prontamente allertato la vittima e inviato una pattuglia. Ma ogni intervento si è rivelato inutile.
Lo scontro politico
La reazione politica non si è fatta attendere. I senatori del Partito Democratico Filippo Sensi, Valeria Valente e Cecilia D’Elia, membri della Commissione femminicidio, accusano Nordio di «scaricare la responsabilità sulle vittime»: «É chiaro che esiste un problema oggettivo di condizioni di intervento tempestivo da parte delle forze dell’ordine ed é altrettanto chiaro che il buonsenso suggerisce a una vittima di violenza di allontanarsi il più possibile dal suo aguzzino, tuttavia lo Stato non può abdicare al suo compito di protezione delle donne che hanno denunciato. Il monitoraggio delle misure di sicurezza e l’intervento successivo spetta allo Stato, non alla vittima». Della stessa linea anche il Movimento 5 Stelle: «Forse il ministro ignora che la maggior parte dei femminicidi avviene nelle case o in situazioni dove le vittime difficilmente riescono a mettersi al riparo dai loro carnefici». Sulla questione interviene anche la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. «Con il nuovo disegno di legge sul femminicidio, proprio perché i braccialetti hanno dei limiti oggettivi, abbiamo previsto misure restrittive più dure per rafforzare la tutela delle vittime», ha dichiarato.
Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev