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Il vertice europeo a Tirana, Meloni: «Sull’Ucraina si è visto chi è davvero per la pace e chi no»

meloni vertice tirana erdogan
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I leader europei, e non solo, presenti al summit della Comunità politica europea a Tirana. Tra i presenti Volodymyr Zelensky e Recep Erdogan

Si è aperto oggi in Albania il sesto vertice della Comunità politica europea, l’incontro che riunisce 47 paesi sia dell’Unione europea che extra-Ue. Il premier albanese Edi Rama, fresco di riconferma, ha accolto i leader di tutto il vecchio continente in piazza Skanderbeg, a Tirana. Il summit, tra l’altro, è l’occasione per uno scambio sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina e sullo stato dei primi negoziati per un cessate il fuoco che, fino a metà mattinata, erano in corso ad Istambul. Presente all’incontro anche il premier ucraino Volodymyr Zelensky, arrivato in mattinata da Ankara in Turchia, da dove una delegazione ucraina, senza il suo presidente, si è mossa verso Istanbul per i negoziati con la Russia. A Tirana anche il presidente turco Recep Erdogan.

L’incontro tra Zelensky, von der Leyen, Starmer e Meloni

Prima ancora dell’inizio dei lavori e nell’attesa che arrivassero tutti i leader, Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen, Keir Starmer e Donald Tusk hanno intrattenuto un lungo colloquio nell’atrio dell’Opera Nazionale. Presente nelle battute iniziali dello scambio anche la premier Giorgia Meloni, la quale ha dichiarato velocemente ai giornalisti per poi ribadirlo nel suo intervento in plenaria: «Si è visto in queste ore rispetto ad una certa propaganda chi sia effettivamente disponibile a fare dei passi importanti a favore della pace e chi sia invece chiaramente meno disponibile. Serve insistere per un cessate il fuoco incondizionato, per un accordo di pace serio che dia garanzie di sicurezza a Kiev. Non dobbiamo gettare la spugna». Il vertice è stata anche l’occasione per smentire (anche da parte tedesca) le ricostruzioni secondo cui la Germania non vorrebbe l’Italia tra i partner strategici e per riallinearsi alla coalizione dei volenterosi, dopo l’assenza dal vertice di Kiev di domenica scorsa.

Ursula von der Leyen: «Nuove sanzioni alla Russia»

Posizioni ancora più dure quelle espresse da Ursula von der Leyen: «Putin prima ha chiesto un cessate il fuoco attorno all’anniversario del 9 maggio, non lo ha mai rispettato. Poi l’Ucraina ha chiesto un cessate il fuoco di 30 giorni pieno e incondizionato, che Putin ha respinto, e infine ha offerto un incontro in Turchia. Putin non si è mai presentato. Questo dimostra che Putin non vuole la pace» La presidente della Commissione ha poi prospettato l’imposizione di nuove sanzioni alla Russia «Un embargo per il Nord Stream 1 e 2, l’inserimento in blacklist di ulteriori imbarcazioni della flotta ombra russa, sanzioni alle banche russe e alle banche dei Paesi terzi che alimentano la macchina da guerra russa e una piattaforma per abbassare i prezzi del petrolio grezzo»

L’appello all’unità dei leader

Ricorrente nelle dichiarazioni dei leader presenti a Tirana l’appello alla coesione dei paesi europei: «Credo che quello che abbiamo visto ieri e durante la notte sia l’ennesima prova che Putin non fa sul serio riguardo alla pace – Sta tergiversando, ed è per questo che oggi è un’opportunità davvero importante per lavorare con i colleghi per assicurarci che siamo assolutamente uniti» ha affermato il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer. Sulla stessa linea il presidente francese Emmanuel Macron: «Sono molto orgoglioso che la Comunità Politica europea ci porti a questo incontro. Riunire questa Europa larga, nell’aspetto di un grande continente, sottolinea l’importanza dell’unità di fronte al rischio di divisioni tra di noi» Si unisce al coro anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz: «La guerra in Ucraina è contro l’ordine politico del nostro continente. Siamo determinati, spero tutti, di dover continuare a dare un forte sostegno politico, economico, finanziario e militare a questo Paese». Sempre Merz si è detto «Molto lieto di collaborare con il governo Meloni sulla questione ucraina»

Meloni e il sostegno all’Ucraina

E in questo clima di riconciliazione e unità rientrano anche le parole di Giorgia Meloni «L’Ue è la casa per realizzare quella che mi piace chiamare riunificazione europea, realizzata tra persone che possono essere diverse tra loro, eppure sono parte di un unico insieme, come le diverse dita di una mano». Conclude poi la Premier sull’Ucraina «Parlando di Europa e libertà, credo che non ci sia nulla di più europeo di un popolo disposto a rischiare tutto per difendere la propria libertà. Ogni giorno l’eroismo e la tenacia del popolo ucraino ci ricordano cos’è l’Europa e quale sia l’aspetto più profondo della nostra identità comune: la libertà»


  

Foto di copertina: EPA/MALTON DIBRA