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Chiara Petrolini, rinviata l’udienza preliminare. La consulenza psichiatrica della difesa: «Era incapace di intendere e volere»

16 Maggio 2025 - 20:28 Ugo Milano
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La 21enne è accusata di due omicidi premeditato di neonati e altrettante soppressioni di cadavere. L'ex fidanzato si è costituito parte civile: «Voglio capire cosa aveva nella mente»

Chiara Petrolini, la 21enne accusata di aver ucciso e sotterrato nel giardino di casa a Traversetolo (Parma) i suoi due figli, partoriti a distanza di un anno, avrebbe agito «in uno stato di profonda alterazione psichica tale da escludere all’epoca la capacità di intendere e di volere». È quanto emerge da una consulenza di parte di 120 pagine, depositata dalla difesa prima dell’udienza preliminare rinviata a venerdì prossimo, 23 maggio. Pur non avendo formalmente richiesto al giudice una perizia psichiatrica, il legale della giovane, Nicola Tria, ha presentato il documento firmato dagli specialisti Giuseppe Cupello e Stefano Bramante, che delineano il possibile tema centrale del processo: la condizione mentale di Petrolini, accusata di due omicidi premeditati di neonati e altrettante soppressioni di cadavere, reati da ergastolo. I consulenti della difesa hanno, inoltre, valutato la giovane come «non pericolosa» per la società. 

L’esito (diametralmente opposto) della procura di Parma

La procura di Parma, che aveva sottoposto la ragazza a una perizia da parte dei propri esperti durante le indagini, ha invece concluso che il comportamento di Chiara fosse quello di una persona che agisce con lucidità. Anche un’indagine condotta dal Racis dei carabinieri ha supportato questa versione. Ora, la Giudice per l’udienza preliminare Gabriella Orsi dispone di tutte queste informazioni per decidere se rinviare a giudizio la 21enne, con una decisione che potrebbe arrivare già nella prossima udienza, forse venerdì. 

La prima giornata di udienza

Nella prima giornata di udienza si sono trattate principalmente questioni procedurali, con la costituzione delle parti civili. Petrolini e il suo ex fidanzato, Samuel Granelli, padre dei due bambini, si sono trovati nella stessa stanza per un breve lasso di tempo, ma non hanno scambiato né parole né uno sguardo, rimanendo ciascuno al fianco dei propri avvocati. Dopo l’arresto di Chiara, avvenuto lo scorso settembre, l’unico incontro tra i due era avvenuto al tribunale civile, durante la procedura di riconoscimento dei bambini deceduti, ai quali sono stati attribuiti i nomi Angelo Federico e Domenico Matteo. Quando è stato possibile organizzare il funerale, le due famiglie hanno celebrato cerimonie separate.

L’ex fidanzato di Petrolini si è costituito parte civile

Entrambi i giovani sono entrati e usciti dal tribunale di Parma separatamente, utilizzando ingressi laterali e veicoli delle forze dell’ordine. Samuel Granelli ha deciso di costituirsi parte civile «per essere coinvolto nel procedimento e, soprattutto, per comprendere cosa sia realmente accaduto e quale fosse lo stato mentale di una persona che pensava di conoscere», ha spiegato l’avvocato Monica Moschioni, che lo assiste. Oltre a Samuel, anche i suoi genitori, nonni dei neonati, si sono costituiti parte civile nel processo. Nella prossima udienza, la giudice Gabriella Orsi dovrà decidere se ammettere l’associazione “La Caramella Buona”, rappresentata dall’avvocato Barbara Iannuccelli, come parte civile. L’avvocato della 21enne, inoltre, ha anticipato la possibile richiesta di rito abbreviato, qualora dovessero venire meno nel corso del processo le aggravanti attualmente in discussione, le quali al momento impediscono l’accesso a questo tipo di procedura, che comporta una riduzione della pena.

Foto copertina: ANSA/LUCA AMEDEO BIZZARRI | La macchina con a bordo Chiara Petrolini, che si copre il viso dagli obbiettivi dei fotografi, arriva nella sede della Procura, Parma, 26 settembre 2024

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