Garlasco, quando Stefania Cappa spiegò il fotomontaggio con la gemella Paola e Chiara Poggi


Stefania e Paola Cappa sono entrate nella storia mediatica dell’omicidio della cugina Chiara Poggi per un fotomontaggio. Quello lasciato davanti alla villetta di via Pascoli all’indomani dell’omicidio. Oggi, anche se mai indagate, si torna a parlare di loro in relazione ai rapporti con Alberto Stasi e Andrea Sempio. Stefania, avvocata specializzata in diritto sportivo, ha spiegato in un verbale oggi ripreso dall’AdnKronos il perché di quel photoshop. «La mattina dopo l’omicidio di Chiara fin dalle 7 della mattina davanti casa nostra era pieno di giornalisti anche perché i miei zii (Giuseppe e Rita Poggi, ndr) avevano preso come punto di appoggio la mia abitazione», esordisce.
Le gemelle K e il fotomontaggio con Chiara Poggi
E poi: «Siccome i miei zii non avevano delle foto di Chiara perché non potevano entrare nella loro abitazione dopo pranzo in presenza anche di mia madre hanno detto a me e mia sorella di dare ai giornalisti che erano ancora fuori casa nostra una foto o di Chiara da sola o di noi tre insieme», aggiunge nelle dichiarazioni datate 7 febbraio 2008. «Preciso che mio zio ha detto espressamente ‘niente foto di Chiara e Alberto insieme’», sottolinea la giovane ai carabinieri. «Poiché le foto che io e mia sorella avevamo di Chiara erano alcune vecchie e relative alla cresima o con parenti e alcune in costume da bagno scattate in occasione della vacanza al mare a Loano, abbiamo deciso di prendere una foto di Chiara e una in cui eravamo io e mia sorella e di farle unire e di mostrare ai giornalisti quella foto così realizzata».
L’assalto dei giornalisti
E conclude: «Non ricordo se abbiamo detto espressamente ai miei zii che avremmo realizzato un ‘ricordo’ unendo due fotografie, ma ricordo che poi abbiamo mostrato loro la foto poi apparsa sui giornali che era piaciuta ad entrambe le zie (tra cui la mamma di Chiara Poggi, ndr). Io e mia sorella abbiamo poi portato questa foto davanti al cancello di via Pascoli e li siamo state riprese da numerosi giornalisti che erano arrivati e che ci hanno assalito e intervistato».