Karim Khan si autosospende dalla guida della Corte penale internazionale: è indagato per molestie sessuali


Si è temporaneamente dimesso dalla guida della Corte penale internazionale il procuratore Karim Khan, indagato per presunte molestie sessuali. Lo ha annunciato il suo ufficio con una nota: «Il procuratore ha annunciato la sua decisione di prendersi un congedo in attesa della conclusione del procedimento» condotto dagli inquirenti delle Nazioni Unite. Khan, di nazionalità britannica e a capo della Cpi dal 2021, è stato accusato da un’ex assistente – un’avvocata malese di 30 anni -di averla costretta a subire rapporti sessuali. Il legale – scrive il Wall Street Journal – avrebbe inoltre fatto pressioni perché la donna ritirasse le accuse.
Le indagini
Gli avvocati di Khan hanno respinto ogni addebito, definendo le accuse «categoricamente false». Poco dopo la notizia dell’indagine nei suoi confronti aveva chiesto l’emissione di mandati di arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, oltre che dei tre massimi responsabili di Hamas all’epoca, tutti morti in raid dell’Idf. Secondo quanto riferito, il rapporto dell’Ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite sulle accuse contro Khan è atteso nei prossimi mesi.