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Gaza, la missione dei deputati ed eurodeputati Pd, M5s e Avs al valico di Rafah: «La fame usata come arma di guerra»

19 Maggio 2025 - 22:12 Sofia Spagnoli
rafah valico aiuti deputati pd m5s avs
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I 14 parlamentari ed eurodeputati sono stati bloccati al valico di Rafah. Prima di partire, hanno incontrato una delegaizone della Lega araba

Stanno per imbarcarsi su un volo di rientro per l’Italia i 14 parlamentari ed eurodeputati del Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra e Movimento 5 stelle che, da venerdì 16 maggio a oggi, 19 maggio, hanno tentato di entrare nella Striscia di Gaza per portare attenzione sulla drammatica situazione umanitaria. Con loro anche attivisti e giornalisti, partiti da Il Cairo con l’idea di raggiungere Rafah, il valico al confine tra Egitto e Gaza. Il viaggio si è fermato al di qua del valico, chiuso da tempo ad ogni ingresso, aiuti compresi, con gravi conseguenze per la popolazione civile (in serata l’Idf ha fatto sapere di aver fatto entrare cinque camion di aiuti): il gruppo è stato bloccato e non ha ottenuto l’autorizzazione a proseguire.

«Sentiamo le bombe su Gaza»

Lo racconta in un video, la deputata dem Laura Boldrini. «Siamo al valico, nessuno può entrare né uscire. Ma sentiamo continuamente i boati delle bombe che stanno cadendo su Gaza – avverte – Siamo venuti qui per chiedere più impegno ai leader europei affinché chiedano di fermare questo massacro, perché in quello che non fanno c’è una complicità al governo Netanyahu». Insieme a lei i colleghi dem Arturo Scotto, Valentina Ghio, Rachele Scarpa, Nico Stumpo e Cecilia Strada; il deputato di Avs Marco Grimaldi e l’europarlamentare Bendetta Scuderi. Infine, i pentastellati Carmela Di Lauro, Valentina Barzotti, Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Arnaldo Lomuti, Darico Carotenuto e Danilo Della Valle. Prima di ripartire, i deputati hanno incontrato una delegazione della Lega araba al Cairo e sono andati al “Future education system”, un centro educativo nella capitale egiziana che offre supporto alle bambine e ai bimbi palestinesi.

«Qui perchè responsabili ma non complici»

La carovana solidale è partita a un anno di distanza dalla precedente missione, e solo poche settimane fa un’altra delegazione di parlamentari di Avs – a cui avevano preso parte anche i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni – aveva visitato Gaza e la Cisgiordania. «Siamo qui con rabbia e amore per cheidere a tutte le autorità civili, relgiose e militari di fermare il genocidio» racconta in un video il deputato di Avs Marco Grimaldi. «Siamo qui per far vedere al mondo i tir fermi. Siamo qui perché ci sentiamo responsabili, ma non vogliamo sentirci complici»

«La fine dell’umanità»

«A un anno dalla nostra prima visita qui – sottolinea la dem Valentina Ghio – regna ancora la devastazione. Da marzo non entra più alcun aiuto: la fame è usata come arma di guerra da Netanyahu, al quale, grazie all’inazione e al silenzio dei leader europei, è consentito di fare qualsiasi cosa». Per il pentastellato Carotenuto a Gaza «c’è la fine dell’umanità: facciamo partire da qui il più accorato degli appelli perché tutti i leader mondiali, e in particolare il nostro governo, prendano come prioritario l’impegno a a far finire questo genocidio, questo massacro».

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