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Dalla crisi al rimbalzo, le auto elettriche tornano a crescere (anche in Italia): la risalita grazie a modelli più piccoli ed economici

auto-elettriche-ripresa-2025
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Nei primi quattro mesi dell'anno, le immatricolazioni di veicoli a batteria sono cresciute in Italia dell'82% rispetto al 2024. E in Europa, nel frattempo, continua il pressing per riaprire i regolamenti del Green Deal

Soltanto un anno fa, il futuro dell’auto elettrica sembrava essersi inceppato. Il 2024 è stato un vero e proprio annus horribilis per i produttori europei, alle prese con dati di vendita sempre più deludenti, non solo sui modelli a batteria ma anche su quelli a benzina e diesel. I tagli alla produzione e i licenziamenti annunciati dai vari Volkswagen, Ford, Stellantis e Audi hanno scatenato una sorta di tiro al bersaglio contro il Green Deal, reo – secondo alcuni – di aver provocato la crisi del comparto automotive. Il pressing sulle istituzioni europee non è finito, con John Elkann e Luca De Meo – amministratori delegati rispettivamente di Stellantis e Renault – che in un’intervista a Le Figaro dicono: «Quest’anno si deciderà il destino dell’automotive europeo». Ma intanto, dall’inizio del 2025, proprio il mercato delle auto elettriche ha ricominciato a crescere in tutta Europa.

Le auto elettriche tornano a crescere anche in Italia (ma restano poche)

Anche l’Italia, da tempo uno dei Paesi europei più titubanti sull’abbandono delle auto a motore endotermico, ha visto le vendite di auto elettriche aumentare sensibilmente nei primi mesi del 2025. A rivelarlo sono i dati sulle nuove immatricolazioni di veicoli a batteria pubblicati da Motus-E, l’associazione che monitora il mercato della mobilità elettrica. Lo scorso gennaio, sono state immatricolate 6.712 vetture full electric in Italia, in crescita del 132,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E il trend ha proseguito anche per gli altri mesi: +39,8% a febbraio e +77,7% a marzo. Se si prende in considerazione il primo quadrimestre, le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono cresciute dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una crescita piuttosto corposa, che gli operatori del settore spiegano soprattutto con una ragione: l’ingresso di modelli entry level, e quindi più economici, sul mercato. Certo, la percentuale di elettrico sul totale delle auto vendute resta molto bassa: in Italia si attesta intorno al 5%, un dato ben lontano dal 18% della Francia, dal 17% della Germania e dal 20% del Regno Unito.

Il dibattito in Ue contro le regole del Green Deal

La crisi dell’automotive scoppiata nel 2024 ha innescato in Europa una sorta di processo politico al Green Deal, di cui il governo italiano si è fatto capofila. «Siamo d’accordo sulla necessità di raggiungere i traguardi ambientali ma non possiamo correre il rischio di una desertificazione industriale», ha ribadito ancora pochi giorni fa la premier Giorgia Meloni. Bruxelles ha reagito accogliendo solo in parte le richieste avanzate dai governi più conservatori. Lo scorso febbraio, la Commissione europea ha annunciato un piano d’azione per il rilancio dell’automotive europeo, che da un lato concede più flessibilità sulle multe per le aziende che non rispettano gli impegni di riduzione delle emissioni, ma dall’altro conferma la volontà di tirare dritto sulla transizione verso l’elettrico. Il braccio di ferro politico, ovviamente, è soltanto all’inizio. C’è infatti un gruppo di Paesi, piuttosto nutrito ma ancora non abbastanza per poter cambiare le regole, che punta a eliminare quella scadenza fissata per il 2035, anno a partire dal quale le aziende non potranno più produrre nuove auto a benzina e diesel.

EPA/Olivier Hoslet | Stéphane Séjourné, commissario europeo alla Strategia industriale

Il vero motivo dietro la risalita delle auto elettriche

Nei primi tre mesi del 2025 le vendite di veicoli elettrici sono tornate a crescere un po’ in tutta Europa, facendo registrare un +23,9% rispetto all’anno precedente, trainate soprattutto da Germania (+38,9%) e Belgio (+29,9%). È ancora presto per dare una spiegazione certa a questi dati, ma secondo gli osservatori c’è soprattutto un fattore determinante: l’ingresso sul mercato di nuove auto elettriche più piccole e più economiche, che hanno ampliato la platea di potenziali acquirenti. Si tratta di un problema noto da tempo e menzionato anche da Elkann e De Meo nell’intervista a Le Figaro: «Tra i produttori europei esistono due scuole di pensiero. Quella di Stellantis e del gruppo Renault, che insieme rappresentano il 30% del mercato e che vogliono produrre e vendere auto popolari in Europa e per l’Europa. E quella dei marchi premium, per i quali l’Europa è certamente importante, ma la cui priorità è l’export». Al ritmo attuale, avvertono i due manager, «il mercato europeo potrebbe più che dimezzarsi entro un decennio». E per evitare che questo accada, «bisogna ripartire dalla domanda», a partire da quella di automobili (elettriche e non) a prezzi accessibili.

Le auto elettriche crescono soprattutto in Cina e in America Latina

A confermare la crescita delle vendite di auto elettriche è anche il Global EV Outlook, il report pubblicato annualmente dall’Agenzia internazionale dell’energia e che ripercorre i principali trend del mercato dei veicoli a batteria. Nel 2024, si legge nel documento della Iea, più di un’auto su cinque venduta nel mondo era elettrica. In termini assoluti, si tratta di 17 milioni di nuove vetture a batteria. A trainare la crescita sono soprattutto l’Asia e l’America Latina, che hanno visto le vendite di auto elettriche crescere del 60% lo scorso anno. Ma per il 2025 un aumento altrettanto importante potrebbe arrivare proprio dall’Europa: secondo gli analisti della Iea, entro fine anno più di un’auto su cinque tra quelle vendute nel Vecchio Continente sarà elettrica. Per fine decennio, ossia entro il 2030, quella percentuale è destinata a salire al 60%.

La minaccia dei dazi al mercato dell’auto

A dominare il comparto delle auto elettriche è la Cina, che produce oltre il 70% dei veicoli a batteria venduti in tutto il mondo. Nel 2024, la produzione in Europa è rimasta piatta, fermandosi a 2,4 milioni di auto elettriche prodotte. Nel Nord America, gli Stati Uniti hanno visto la propria produzione contrarsi, mentre quella del Messico – dove i costi di produzione sono più bassi – è raddoppiata rispetto al 2023. La vera minaccia all’elettrificazione dei trasporti, almeno secondo il report della Iea, arriva però dalle politiche protezionistiche, che nel caso delle auto elettriche sono state avviate non solo dagli Stati Uniti di Trump ma anche dall’Unione europea. «Dazi più elevati potrebbero far aumentare il prezzo delle auto, comprese quelle elettriche, e dei loro componenti», si legge nel documento. Anche se, precisano gli esperti, l’imposizione di nuove tariffe e un’eventuale rallentamento dell’economia globale finirebbero per compromettere il comparto auto nel suo complesso, e non solo i veicoli elettrici.

EPA/Ji Haixin | La nave di Byd al porto di Taicang City, in Cina, si prepara a trasportare oltre 7mila auto elettriche in Brasile

Foto copertina: Dreamstime/Andrey Popov

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