Terzo mandato, Fedriga scende in campo: «Le Regioni chiedono di approfondire, da Roma vogliamo regole chiare»


A un giorno dal terremoto che ha agitato la Lega di Matteo Salvini, con ripercussioni sia a livello nazionale che locale, oggi, 20 maggio, prende la parola anche il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. E lo fa sul nodo del terzo mandato, tema diventato centrale dopo che ieri mattina il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale della legge elettorale della Provincia autonoma di Trento, che puntava a portare da due a tre i mandati consecutivi per il presidente.
«I presidenti hanno sensibilità diverse»
«Il protagonista di questo Festival è diventato il terzo mandato. I presidenti hanno sensibilità diverse», ha dichiarato Fedriga, riferendosi al Festival delle Regioni in corso a Venezia, alla quale avrebbe dovuto partecipare anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, assente per un’improvvisa febbre. Fedriga ha sottolineato che proprio grazie a queste diverse sensibilità dei presidenti e «alla capacità di dialogo, l’altro ieri sera abbiamo votato un documento unitario chiedendo al governo di fare un approfondimento sul tema del limite dei mandati». Un segnale chiaro: la questione è tutt’altro che chiusa. Il dibattito sulla legge elettorale, infatti, riguarda da vicino anche il Friuli-Venezia Giulia, regione a statuto speciale come il Trentino: anche qui, l’ipotesi di un terzo mandato avrebbe potuto riaprire la strada a una futura ricandidatura dello stesso Fedriga.
«Chiediamo regole»
Secondo il governatore, «attraverso il confronto in Conferenza delle Regioni si possano trovare quelle soluzioni che possono guidare il Paese in una grande alleanza istituzionale». Ma ha anche lanciato un monito: «Non siamo contrari ai poteri sostitutivi, ma chiediamo regole, perché siamo stati scottati da poteri e commissariamenti che non hanno risolto i problemi, ad esempio nella sanità».
«Le Regioni vengono bypassate»
«La nostra – ha proseguito – è una proposta di collaborazione seria e costruttiva con il governo. Vogliamo mettere in campo le competenze concorrenti per rafforzare la presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Le Regioni vogliono dare un contributo concreto, insieme alle imprese dei territori». Fedriga ha poi citato le difficoltà incontrate nell’attuazione del Pnrr e nella gestione dei fondi di coesione: «Se si centralizzano le scelte e la gestione, l’Italia diventa meno efficiente. Dobbiamo lavorare come sistema Paese, ma dando risposte dai territori. Dove le Regioni vengono bypassate, manca una visione d’insieme».