Terzo mandato, è di nuovo scontro nel governo. Ciriani perde la pazienza e attacca la Lega: «Non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla»


«Non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla». È con queste parole che Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, torna sul tema che da giorni fa litigare le forze politiche della maggioranza: il terzo mandato per i presidenti di regione. Lunedì 19 maggio, il governo ha impugnato la legge della provincia di Trento che alza da due a tre il limite dei mandati consecutivi per la carica del presidente. Un via libera arrivato nonostante l’opposizione dei ministri leghisti, che hanno fortemente criticato la mossa di Giorgia Meloni. In questi giorni, è spuntata l’ipotesi che la premier possa mettere pace nella maggioranza firmando un decreto ad hoc per aprire al terzo mandato, ma c’è ancora da convincere Forza Italia.
Scintille tra Fugatti e Ciriani
In attesa che le tre anime della maggioranza si mettano d’accordo, è la Lega il partito che più va all’attacco della premier, specialmente per bocca di Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento. Attacchi a cui ora è il ministro Ciriani a rispondere, peraltro con toni piuttosto duri: «Dispiace molto, avrei preferito continuare sulla strada del confronto e della collaborazione, ma il presidente Fugatti si mette il contro il Governo, contro Fratelli d’Italia, e noi non è che staremo a guardare. Insomma, se uno ti prende a schiaffi, noi di guance ne abbiamo due, ora le abbiamo finite».
La vicepresidenza della provincia di Trento tolta a FdI
Dietro lo scontro tra Fugatti e Ciriani – e, in senso più ampio, tra Lega e FdI – c’è anche il ruolo di vicepresidente della provincia di Trento che è stato tolto a Francesca Gerosa proprio in polemica sul terzo mandato. Un gesto che il ministro interpreta come «una vendetta personale politica, che noi non possiamo accettare». Come si può risolvere, dunque, la situazione? «Semplicemente – risponde Ciriani – rispettando l’accordo politico che abbiamo sottoscritto qui in Trentino, è tutto molto chiaro: c’era un accordo elettorale che prevedeva la vicepresidente per Fratelli d’Italia». L’attuale limite di due mandati, aggiunge ancora il ministro in quota FdI, «non è un capriccio, non è qualcosa di inventato ai danni di Fugatti, o Zaia, o Marsilio. Si può discutere, non si può accusare chi lo sostiene di non rispettare il mandato dei cittadini, di essere contro la democrazia. Esiste la Corte Costituzionale, che farà chiarezza».
Salvini glissa: «A Trento ottima gestione dei territori»
A intervenire sulla questione è anche Matteo Salvini, che però glissa sui toni duri del collega di governo. «Posso dire che c’è una ottima gestione della Provincia di Trento, dei territori e dell’autonomia», ha detto il vice premier e leader della Lega a margine del Festival dell’economia di Trento. A proposito della vicepresidenza di provincia tolta a FdI, Salvini aggiunge: «Conto che si ricuciano i rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia. Maurizio Fugatti è un ottimo amministratore e presidente di Provincia. Poi, come rispetto le scelte di Fedriga in Friuli e Zaia in Veneto, rispetto anche quelle di Fugatti. Sono sicuro che a livello locale si troverà un accordo, ma non sarà ne Milano ne Roma a imporre qualcosa a Trento».
Foto copertina: A sinistra Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento; a destra Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento