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Lerry Gnoli, l’autista del trattore che ha investito una donna in spiaggia: «Potevo guidarlo, non serve la patente»

cervia lerry gnoli elisa spadavecchia trattore
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«Sono pieno di carte che lo dicono», fa sapere

Lerry Gnoli, 54 anni, è il titolare di una ditta di macchinari per la movimentazione del terreno. È indagato per omicidio colposo per la morte della turista Elisa Spadavecchia nella spiaggia di Pinarella di Cervia, in Emilia-Romagna. L’ha investita con il suo trattore. Ma contesta oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale le accuse sul lavoro abusivo: «Io potevo lavorare. Sono pieno di carte che lo dicono». Dell’incidente dice che farà le condoglianze alla famiglia e che vuole scusarsi.

L’incidente

Poi ricostruisce l’accaduto di quel sabato: «Prima avevo usato il trattore, poi ho preso la ruspa perché dovevo rincalzare la torretta. Ho girato verso l’acqua, sulla battigia. Ho fatto marcia indietro, lisciavo la sabbia sotto la battigia, e ho voltato verso l’acqua perché il mezzo non fa le curve a 90 gradi. C’era una persona sola, dall’altra parte. Io lei non l’ho vista, so che era chinata e rivolta verso il mare, mi hanno detto che aveva in mano il cellulare. Me ne sono accorto solo dopo. Sono stato il primo a chiamare i soccorsi». E spiega: «Sono socio di una cooperativa, che ci dà compiti di livellamento o ripristino della spiaggia per la cooperativa Bagnini di Cervia o per le colonie di Pinarella, che hanno le concessioni demaniali».

La spiaggia

La spiaggia aveva bisogno di manutenzione per una mareggiata del 16 maggio. E il sindaco dice che i lavori non erano autorizzati: «Non è vero. Mi avevano visto tutti che ero lì, anche i giorni prima. Il bagnino quella mattina mi aveva visto. Ho l’autorizzazione per operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19, e segue i regolamenti di Regione e Capitaneria». E sulla guida della ruspa con patente ritirata: «Sì, non serve la patente di guida: basta l’abilitazione per operare sui macchinari, che io ho. Le conseguenze di quell’incidente sono finite, io sono libero, e non ho la patente per motivi burocratici, non legati a quell’episodio. Sono state dette delle falsità, come che in quell’incidente nel 2022 io ero positivo agli stupefacenti: non è vero. La mia famiglia soffre per queste bugie».

Il precedente

Ma Repubblica parla del precedente del 2 marzo 2022, quando Lerry ha investito e ucciso Giuseppe Guercioli davanti a una chiesa. «Perché andava forte», dice la nipote del morto Caterina Fedi. All’epoca, scrive il quotidiano, fu trovato positivo alla cocaina. E intanto la sua patente è revocata. Il sindaco di Cervia ha spiegato che quelli erano «lavori abusivi», mentre la Cooperativa dei balneari di Cervia ha negato che Gnoli fosse lì per loro.

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