Perché il processo sulla morte di Maradona rischia di saltare


È a rischio il processo sulla morte di Maradona, dopo il ritrovamento di riprese che confermerebbero l’esistenza di un presunto accordo tra una dei tre giudici che sovrintendono il dibattimento e una casa di produzione cinematografica per la realizzazione di un documentario. Questo potrebbe portare all’annullamento di tutti i procedimenti svolti finora. Il dubbio iniziale è nato dalla presenza in aula, a marzo, nei primi giorni del processo, di persone che sembravano filmare il procedimento, dove le telecamere erano severamente vietate. Diverse parti sospettarono allora la connivenza di un magistrato.
Il processo con l’accusa di negligenza
Dopo una sospensione di sette giorni, riprende martedì 27 maggio a San Isidro (a nord di Buenos Aires) il processo a sette professionisti sanitari (medici, uno psichiatra, uno psicologo e infermieri), accusati di negligenza che avrebbe potuto portare alla morte della stella del calcio nel novembre 2020, in un letto di convalescenza a casa, in seguito a un intervento neurochirurgico. Le udienze riprendono, ma per quanto tempo? Seguendo l’esempio di due avvocati difensori martedì scorso, altri, tra cui Fernando Burlando, il famoso avvocato delle figlie maggiori di Maradona, sono decisi a chiedere martedì la ricusazione, o addirittura la destituzione, della giudice Julieta Makintach, uno dei tre magistrati del processo.
L’accusa nei confronti i Makintach
Julieta Makintach, avvocato penalista di 47 anni, ha negato di aver preso parte ad alcuna produzione audiovisiva del processo o di aver commesso alcun reato, ma una serie di perquisizioni avvenute la scorsa settimana, dopo le richieste di ricusazione, e la successiva diffusione di video sulla stampa hanno indebolito la sua difesa. Una delle produttrici coinvolte si è difesa, in una dichiarazione visionata dall’AFP, per aver preparato solo un documentario incentrato sulla giudice Makintach, «sul suo ruolo di giudice e di donna», senza «fare riferimento al processo in sé». Le riprese delle telecamere di sorveglianza trapelate mostrano il magistrato camminare nell’aula del tribunale domenica, poco prima del processo, e sono state filmate da una troupe, in diverse riprese, mentre rilascia frammenti di interviste sul suo lavoro, ma anche sull’inizio del processo.
Cosa succede ora
Mentre la scorsa settimana alcune parti avevano ipotizzato che il processo potesse proseguire, anche con la possibile rimozione del giudice Makintach dal caso, negli ultimi giorni questa opzione è apparsa meno probabile agli occhi sia degli avvocati sia degli osservatori esterni. «Si tratta di uno scandalo di tale portata che il mondo intero parla del sistema giudiziario argentino come del peggior esempio», ha infuriato Burlando questo fine settimana, arrabbiato per la «negligenza» del tribunale di San Isidro e per il «narcisismo» del magistrato. «Non si è comportata come un giudice, ma come un’attrice».
«Il processo non può continuare, deve essere annullato, anche se è una vergogna e una totale mancanza di rispetto per Maradona, le sue sorelle, le sue figlie e tutti gli argentini che vogliono una giustizia giusta», ha detto all’AFP Adrian Tenca, avvocato penalista e professore di diritto all’Università di Buenos Aires. «Tutti ormai ritengono che tutto ciò sia sbagliato, la cosa più sana è ricominciare tutto da capo», ha sostenuto Mario Baudry, avvocato di Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona, prevedendo che se tutte le parti raggiungessero un accordo, potrebbe essere nominato un nuovo trio di giudici per riprendere il processo.