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RSV, le teorie infondate sulla sicurezza degli anticorpi monoclonali nei neonati

28 Maggio 2025 - 13:29 Fabio Verrecchia
Non risultano legami tra nirsevimab e decessi neonatali secondo l'FDA

Circola un video che mette in guardia contro la somministrazione dell’anticorpo monoclonale nirsevimab nei neonati, affermando che “tre studi avrebbero dimostrato un aumento della mortalità” nei bambini sottoposti alla profilassi. Per rafforzare il messaggio, si parla anche di una presunta censura nei confronti dei medici contrari al trattamento e si invita esplicitamente gli utenti a “diffondere la notizia”. Il video è stato originariamente pubblicato da Kla.tv, una piattaforma svizzera già nota per la promozione di teorie del complotto antiscientifiche, tra cui quella secondo cui i vaccini a mRNA modificherebbero il DNA umano.

Per chi ha fretta:

  • Il video è stato diffuso da Kla.tv, un canale complottista legato a una setta religiosa antiscientifica già nota per la diffusione di disinformazione sanitaria.
  • Nirsevimab non è un vaccino, ma un anticorpo monoclonale approvato dalle più importanti agenzie sanitarie internazionali per proteggere i neonati dalle forme gravi di RSV.
  • Le affermazioni su un aumento della mortalità neonatale non sono supportate da alcuna pubblicazione scientifica.
  • Le agenzie sanitarie raccomandano nirsevimab sulla base di dati solidi di efficacia e sicurezza; diffondere allarmi infondati mette a rischio la salute pubblica.

Analisi

Il video di Kla.tv è stato condiviso su Facebook, accompagnato da una descrizione che solleva dubbi sulla sicurezza del nirsevimab, descritto come un’iniezione somministrata ai neonati nella prima settimana di vita su raccomandazione dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) svizzero. Secondo il video, “tre studi” avrebbero evidenziato un aumento della mortalità tra i neonati dopo la somministrazione dell’anticorpo monoclonale, ma le autorità sanitarie avrebbero ignorato gli avvertimenti di alcuni medici. Nel post si legge:

“Vaccino”- RSV: un RISCHIO per il neonato?

Ai neonati viene somministrata un’iniezione di anticorpi contro il virus RS (respiratorio sinciziale) nella loro prima settimana di vita, secondo la raccomandazione dell’UFSP. Ancora una volta, la voce dei medici che mettono in guardia dal vaccinare i neonati così presto, non viene presa in considerazione!

Tre studi hanno dimostrato un aumento della mortalità dei neonati dopo l’iniezione degli anticorpi monoclonali riprodotti in laboratorio!

Nonostante questi avvertimenti, la raccomandazione di somministrare questo anticorpo RSV non viene ritirata. Per questo è importante che diffondiate voi questa notizia anche tramite questo video!

Nirsevimab non è un vaccino contro l’RSV, ma un anticorpo monoclonale

Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è un patogeno molto comune che, nella maggior parte dei casi, causa sintomi lievi simili a quelli di un raffreddore. Tuttavia, può provocare complicazioni gravi nei neonati e negli anziani, che rappresentano le fasce più vulnerabili. Le epidemie stagionali di RSV sono diventate terreno fertile per la disinformazione, in particolare su canali social, gruppi Telegram e siti noti per la diffusione di contenuti antiscientifici. Tra le narrazioni più ricorrenti figurano l’attribuzione infondata di gravi effetti collaterali a terapie approvate, l’uso di rimedi privi di validazione clinica e la convinzione, più volte smentita, che i “vaccini” siano pericolosi.

Il video in questione si inserisce esattamente nello stesso filone disinformativo, prendendo di mira il nirsevimab, commercializzato con il nome Beyfortus: un anticorpo monoclonale approvato nel luglio 2023 dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti e, in precedenza, già autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA), dal Regno Unito e dal Canada, per la prevenzione delle forme gravi di RSV nei neonati. A differenza dei vaccini, che stimolano il sistema immunitario a produrre una risposta duratura, gli anticorpi monoclonali forniscono una protezione immediata ma temporanea, agendo direttamente contro il virus.

Le autorità sanitarie raccomandano due opzioni preventive per i bambini: la vaccinazione materna durante la gravidanza, oppure la somministrazione postnatale di nirsevimab. In Europa, il trattamento consiste in una singola iniezione intramuscolare, preferibilmente prima dell’inizio della stagione epidemica oppure al momento della nascita, se il parto avviene nel periodo di circolazione del virus. I principali effetti collaterali segnalati sono lievi e temporanei, come dolore, gonfiore e arrossamento nel punto di iniezione. L’uso è sconsigliato solo nei neonati con precedenti reazioni allergiche gravi e viene somministrato con cautela in caso di disturbi della coagulazione.

Nessun legame tra nirsevimab e decessi neonatali secondo l’FDA

Il video disinformativo sul nirsevimab è stato pubblicato dal sito Kla.TV, una piattaforma svizzera già segnalata da Open nel 2020 per la diffusione di contenuti falsi e complottisti legati ai vaccini e alla pandemia da Covid-19. All’epoca, il canale sosteneva (senza alcun riscontro scientifico) che i vaccini a mRNA potessero modificare il DNA umano. Ricordiamo che il canale è legato al movimento Organische Christus-Generation (OCG), una setta religiosa fondata da Ivo Sasek, nota per le sue posizioni antisemite e antiscientifiche. Anche in questo caso, il video veicola numerose affermazioni fuorvianti e prive di fondamento riguardo alla somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale nei bambini.

Viene suggerito, senza prove, che il trattamento sia imposto “nonostante gravi rischi” e che le critiche di “medici e ricercatori indipendenti” vengano sistematicamente ignorate. In particolare, il video cita un presunto aumento della mortalità neonatale in Francia e afferma che “ricercatori giapponesi” avrebbero riscontrato un tasso di mortalità significativamente più elevato nei neonati trattati, attribuendo il fenomeno a tre studi clinici randomizzati.

Tuttavia, non esiste alcuna pubblicazione scientifica riconosciuta che supporti tali affermazioni, come ha verificato l’AFP Fact Check: i presunti ricercatori giapponesi non sono identificabili, la notizia dell’aumento della mortalità neonatale in Francia e della presunta tossicità del farmaco è stata smentita, gli studi non risultano citati in letteratura peer-reviewed e nessuna agenzia regolatoria, né europea né giapponese, ha mai segnalato un aumento di mortalità legato all’uso del nirsevimab. Al contrario, le principali autorità sanitarie hanno autorizzato l’uso del farmaco sulla base di dati solidi di sicurezza ed efficacia. In particolare, l’FDA ha analizzato con attenzione i casi di decesso segnalati negli studi clinici sul nirsevimab fino a 360 giorni dopo la somministrazione, al fine di valutarne un’eventuale correlazione.

In una dichiarazione rilasciata l’11 luglio 2024, un portavoce ha precisato che nessuno dei decessi registrati è stato ritenuto correlato all’utilizzo di Beyfortus. Inoltre, una revisione condotta dal Center for Drug Evaluation and Research ha esaminato nel dettaglio le cause dei decessi segnalati negli studi clinici. Tra questi, un bambino a Panama è deceduto a seguito di una frattura cranica causata da un incidente stradale, mentre un neonato prematuro in Ucraina è morto a causa del Covid-19. In sintesi, i decessi riportati sono stati attentamente analizzati e non è emerso alcun legame causale con la somministrazione del trattamento.

Conclusioni

Le dichiarazioni contenute nel video di Kla.Tv sono dunque da considerarsi false e potenzialmente pericolose, in quanto disincentivano l’adozione di una misura preventiva raccomandata per proteggere i neonati da una delle principali cause di ospedalizzazione respiratoria.

Il caso analizzato è un chiaro esempio di disinformazione costruita su fonti non attendibili, già note per la diffusione di teorie del complotto. Le affermazioni su un presunto aumento della mortalità neonatale non trovano alcun riscontro nei dati ufficiali né nella letteratura scientifica. Al contrario, nirsevimab è stato approvato da tutte le principali agenzie sanitarie internazionali come misura sicura ed efficace per proteggere i neonati dalle complicanze gravi dell’RSV.

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