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Licenziata perché gridò «Palestina Libera» all’ingresso di Giorgia Meloni: il caso della ragazza che faceva la maschera alla Scala di Milano

29 Maggio 2025 - 15:45 Alba Romano
Giorgia Meloni alla Scala di Milano
Giorgia Meloni alla Scala di Milano
Protesta il sindacato Cub, che parla di «verdetto-ghigliottina» per la ragazza definita «coraggiosa» per il suo gesto

È stata licenziata la maschera del teatro alla Scala di Milano, che gridò «Palestina libera» poco prima del concerto del 4 maggio scorso, proprio mentre la premier Giorgia Meloni faceva il suo ingresso nel Palco reale. A darne notizia è il sindacato Cub informazione & spettacolo, che in una nota scrive: «È arrivato il verdetto-ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che dalla prima galleria ha urlato “Palestina libera”. Metteremo in campo – assicura il sindacato – tutte le azioni sindacali per difendere questa coraggiosa ragazza a cui va la nostra massima solidarietà».

La denuncia del sindacato

Nella nota diffusa in giornata, la Cub fa notare come la manifestazione di solidarietà nei confronti dei civili palestinesi non rappresenta «un fatto isolato», visto che «sono milioni i giovani nel mondo che stanno manifestando per fermare il genocidio in atto a Gaza». Eppure, continua la nota del sindacato, «per la direzione la giovane ha detto qualcosa da punire severamente». Nel provvedimento di licenziamento, firmato dal sovrintendente Fortunato Ortombina, si sottolinea che la lavoratrice «ha tradito la fiducia disobbedendo a ordini di servizio». Ma a noi, continua il sindacato, «vien da dire che lei ha dato retta alla sua coscienza».

La stoccata al governo e alla direzione del teatro

Nella nota della Cub c’è spazio anche per una stoccata alla direzione del teatro, rea – almeno secondo il sindacato – di aver accetta offerto alla premier Meloni «la testa della ribelle che intendeva denunciare il silenzio complice del suo governo verso il genocidio che si compie tutti i giorni a Gaza». In questo Teatro, conclude il comunicato, «sembra di assistere al restringimento di tutti gli spazi democratici in sintonia col decreto sicurezza che il governo ha appena sfornato».

Foto copertina: ANSA/Matteo Corner | Il Teatro alla Scala di Milano, 8 Aprile 2024

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