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Gesuita romano e feroce oppositore di Assad, fece da ponte tra cristiani e musulmani. Chi è padre Paolo Dall’Oglio, scomparso da dodici anni

03 Giugno 2025 - 19:59 Cecilia Dardana
padre paolo all'oglio gesuita assad
padre paolo all'oglio gesuita assad
Noto per aver fatto pregare fianco a fianco cristiani e musulmani nel monastero Deir Mar Musa al Habashi, rendendolo un simbolo di convivenza, risulta scomparso dal 2013

«Paolo è nato nove anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, è stato giovane a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, ed è un figlio del Concilio Vaticano II, che credeva nel dialogo religioso come condivisione della profondità dell’esperienza di fede». Lo ricorda così Immacolata Dall’Oglio, sorella di padre Paolo Dall’Oglio, nel docufilm del 2020 Ayouni (in arabo «I miei occhi») sul dolore dei familiari dei tanti spariti in Siria. Perché fino ad oggi padre Paolo Dall’Oglio risultava scomparso, ora forse, stando a quando riporta Oggi, il ritrovamento del cadavere in una fossa comune vicino a Raqqa.

Il monastero a Damasco

Padre Paolo Dall’Oglio è nato a Roma nel 1954 e fa parte dell’ordine dei gesuiti dal 1975. Nel 1982 padre Dall’Oglio scopre un luogo in cui vivrà per anni. Si tratta di un antico monastero arroccato su una collina a nord di Damasco, in Siria: è il Deir Mar Musa al Habashi, il Monastero di San Mosè l’Abissino. Proprio qui, cristiani e musulmani si sono incontrati per pregare fianco a fianco, rendendo il monastero un simbolo di convivenza. Nel 1984 padre Dall’Oglio viene ordinato prete nella Chiesa siro-cattolica, che ha giurisdizione sul monastero e grazie a lui iniziano i primi restauri. Nel 1991 comincia una nuova esperienza monastica, aperta all’ospitalità, all’ecumenismo, all’inculturazione nel contesto arabo-islamico e al dialogo con l’Islam.

Gli anni della «primavera araba» e il rapimento

Dal 2011, sull’onda delle manifestazioni della «primavera araba», che interessano anche la Siria, si impegna a favore della pace e di un graduale processo di democratizzazione. Feroce oppositore del governo di Bashar al-Assad, viene espulso nel 2012 dopo aver incontrato rappresentanti dell’opposizione siriana. L’anno successivo è tornato clandestinamente nelle aree controllate dai ribelli, prima di scomparire nel luglio 2013 mentre si recava a Raqqa per negoziare il rilascio di alcune persone che erano state rapite da un gruppo che sarebbe poi diventato lo Stato islamico. Da quel momento non si sono avute più sue notizie.

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