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Si sentono male dopo un bagno in una piscina pubblica a Roma, l’indagine sui 5 bambini finiti in ospedale: «L’acqua era diventata gialla»

03 Giugno 2025 - 13:15 Alba Romano
bimbi ricoverati piscina roma
bimbi ricoverati piscina roma
Uno dei bambini rischia danni neurologici. Gli altri quattro sono stati dimessi dall'ospedale. L'episodio in un centro sportivo nella zona della Borghesiana, alla periferia di Roma. «Episodi sempre più frequenti», dicono i medici

Non è in pericolo di vita ma rischierebbe gravi danni neurologici per inalazione da cloro uno dei cinque bimbi ricoverati dopo un bagno in piscina ieri a Roma. Il bambino, di nove anni, è ancora in terapia intensiva. Insieme a lui altri tre bimbi di cinque, sette e undici anni, e una di sette, sono stati trasportati dall’Ares 118 al policlinico Umberto I, per irritazioni cutanee e difficoltà respiratorie. Qualche ora più tardi, quattro di loro sono stati tutti dimessi, uno rimane in gravi condizioni.

L’acqua gialla della piscina

A quanto ricostruito finora, intorno alle 10, i bimbi stavano facendo il bagno nella piscina di un centro sportivo in via della Capanna Murata, nella zona della Borghesiana, alla periferia della Capitale, quando uno avrebbe detto alla mamma: «L’acqua sta diventando gialla». L’allarme è scattato poco dopo, quando uno dei responsabili della piscina ha chiamato il 112, dopo che i bambini hanno cominciato ad accusare gravi sintomi respiratori, giramenti di testa e un malore diffuso. I bimbi sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in ospedale. Dai primi riscontri, sembra che il malore sia legato a un’intossicazione da cloro.

Le misure di sicurezza e l’agibilità della piscina

Gli investigatori hanno effettuato un sopralluogo nel centro sportivo per verificare le misure di sicurezza e l’agibilità della piscina aperta al pubblico lunedì pomeriggio, giornata festiva, e frequentata anche da alcuni bambini. Sembra che alla base del malessere che ha colpito i minorenni ci sia stato un problema legato alla concentrazione di cloro nell’acqua o forse alla qualità del prodotto utilizzato per disinfettare la piscina. Sarebbero stati già effettuati alcuni prelievi per capire cosa sia successo mentre la posizione dei responsabili del centro è al vaglio di chi indaga. 

L’allarme dei medici

«L’incidente avvenuto a Roma è solo l’ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini». Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). «I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine (ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico) sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani –. Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengano a contatto con i correttori di acidità possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi. In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari».

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