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La bimba di 6 mesi trovata morta e il corpo di una donna nel sacco nero. Il mistero di Villa Pamphili: i sospetti sull’assassino e la donna vista disperata

villa Pamphili
villa Pamphili
Nuovo sopralluogo degli inquirenti nel parco di Roma. Al vaglio le immagini delle telecamere ad ampio raggio, nel tentativo di ricostruire il percorso che ha portato i corpi tra i cespugli e l'erba alta. I racconti dei testimoni che hanno trovato le due vittime

Dall’elenco delle persone scomparsa, gli investigatori sperano di trovare una prima traccia concreta sull’identità della donna e della bambina di sei mesi trovate morte a Villa Pamphili a Roma, ieri pomeriggio. Erano le 16.30 circa quando due donne hanno scoperto il corpo della bambina. Poche ore dopo, a un centinaio di metri di distanza sotto una fila di oleandri c’era il corpo di una donna in un sacco nero, in avanzato stato di decomposizione.

Il nuovo sopralluogo

Questa mattina 8 giugno c’è stato un nuovo sopralluogo degli inquirenti sul luogo in cui sono stati trovati i due corpi. Le indagini della polizia si avvalgono per ora delle diverse testimonianze di chi ieri si trovava nel parco, tra una partita di pallavolo in famiglia e una passeggiata in un assolato sabato pomeriggio. Al vaglio ci saranno anche le immagini delle telecamere, con un’analisi ad ampio raggio, nel tentativo di ricostruire il percorso che ha portato i corpi nel parco. Per ora resta la reazione quasi attonita degli inquirenti. Come il pm Antonio Verdi, citato da Repubblica: «È una storia assurda. Preleveremo il Dna. Non abbiamo notato nessuna ferita sulla donna, ma è troppo presto per dirlo».

Com’è stata trovata la bambina

Il corpo della bambina è stato trovato da due donne nell’immondizia, circondato dall’erba. Le due pensavano fosse una bambola. Nel dubbio hanno chiamato un passante perché le aiutasse. La bambina era nuda, con il viso rivolto a terra. Sul corpo c’erano traumi su un braccio e la gamba destra. Potrebbe essere morta dopo la donna trovata a un centinaio di metri di distanza. Ma il sospetto è che il sacco possa aver accelerato il processo di decomposizione del corpo della donna.

Il ritrovamento della donna in un sacco nero

Era vestita, ma senza documenti la donna trovata quatto ore dopo la scoperta della bambina di sei mesi. A trovarla è stata una famiglia che giocava a pallavolo in un spiazzo poco distante. Quando la palla è finita nei cespugli, racconta il padre a Repubblica, hanno trovato il corpo: «Spuntavano un braccio e una gamba». È partita la chiamata alla polizia. L’uomo di 40 anni ha raccontato di aver sentito un cattivo odore, ma non è ancora chiaro da quanto tempo il corpo fosse in quel punto del parco.

Il legame tra le vittime e l’ipotesi del killer

Il legame tra le due vittime potrebbe fornire ulteriori indizi per gli inquirenti. Al momento resta la logica a indicare che potrebbe trattarsi di madre e figlia. Ma sarà l’autopsia eventualmente a chiarirlo. Così come chi possa aver tolto loro la vita, con la pista dell’omicidio in cima a tutte e quella di un unico killer dietro le due morti. Due testimoni hanno raccontato alla polizia di aver visto una donna in stato confusionale due ore dopo il ritrovamento della bambina. A Repubblica ne parla una delle testimoni, che era al parco con sua figlia: «Alle 18.40 abbiamo visto una signora dai tratti europei che stava sul ponte al centro della villa, era in stato confusionale. Aveva le mani sulle tempie e scuoteva la testa. Noi avevamo i cani al guinzaglio, l’abbiamo anche evitata perché eravamo con gli animali. Era vestita con un vestito scuro, largo, avevi i capelli color castano chiaro».

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