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Donald Trump manda 500 marines a Los Angeles per fermare le rivolte sull’immigrazione: «È illegale»

california donald trump marines
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Il governatore Newsom: è un dittatore. Vuole che si lavori per lui. Il presidente: non potete fermare le deportazioni

Cinquecento marines sono pronti ad essere dispiegati a Los Angeles su indicazione del segretario alla Difesa americano Pete Hegseth. Lo riferisce Abc News, citando il Comando settentrionale degli Stati Uniti. Le forze speciali sono «in stato di pronto intervento» contro le proteste in corso nella metropoli della California. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha accusato Donald Trump di essere un dittatore. «Incitare e provocare la violenza, creare caos di massa, militarizzare le città, arrestare gli oppositori. Questi sono atti di un dittatore, non di un presidente», ha attaccato il democratico in un post su X.

Gli scontri

La metropoli della California è agitata da scontri tra la polizia e i manifestanti che protestano da tre giorni contro i raid delle autorità per l’immigrazione che hanno arrestato centinaia di persone nelle ultime settimane. Trump ha mandato 2 mila soldati della Guardia Nazionale. «Los Angeles, un tempo grande città americana, è stata invasa e occupata da immigrati clandestini e criminali. Ora folle violente e insurrezioniste stanno attaccando i nostri agenti federali nel tentativo di fermare le operazioni di deportazione», ha attaccato su Truth il presidente. Annunciando anche di aver dato ordine «di intraprendere tutte le azioni necessarie per liberare Los Angeles dall’invasione migratoria e porre fine a queste rivolte». Il caos è cominciato venerdì pomeriggio quando una protesta contro l’arresto di 44 migranti è degenerata. La polizia ha usato gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere i manifestanti.

L’Insurrection Act

Trump ha detto ai giornalisti di non ritenere che ci sia un’insurrezione in California ma di essere comunque pronto a invocare l’Insurrection Act. Il tycoon aveva minacciato di indagarlo anche nel 2020 contro le proteste per l’uccisione di George Floyd. Newsom ha detto che porterà il presidente in giudizio: «La causa sarà intentata molto presto, domani». Ha definito le azioni di Trump incostituzionali e illegali. E ha detto di aver avuto una conversazione di circa 20 minuti con lui: «Non si può lavorare con il presidente. Si può solo lavorare per lui, e io non lavorerò mai per Donald Trump», ha detto Newsom. «Dov’è la sua decenza, signor presidente? Revochi quest’ordine: è illegale e incostituzionale. E l’ho detto, lo ripeto: è immorale. Sta creando le condizioni che afferma di voler risolvere».

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