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«Discriminata in quanto donna»: una giudice trascina il Csm in tribunale. Lo scontro su una nomina poi bloccata dal Consiglio

11 Giugno 2025 - 14:05 Alba Romano
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Monica Velletti, presidente di sezione al tribunale di Terni, presenta ricorso al Tar: «In Italia più donne che uomini in magistratura, ma i posti di comando sono quasi tutti al maschile»

Monica Velletti, esperta in diritto di famiglia, trascina in tribunale il Consiglio superiore della magistratura, accusato di averla discriminata in quanto donna. Nel ricorso al Tar, la giudice snocciola una serie di statistiche per dimostrare come, da quando si è insediato nel 2023, l’attuale Csm ha attribuito 139 posti direttivi agli uomini e 58 (ossia solo il 29%) alle donne. A raccontare la vicenda è Liana Milella sul Fatto Quotidiano. Tutto nasce quando c’è da assegnare il posto di presidente del tribunale di Treviso, città natale del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Per quella poltrona si candidano due toghe progressiste: Daniela Ronzani, che a Treviso già guida la prima sezione civile del tribunale, e Monica Velletti, presidente di sezione del tribunale civile di Terni.

Il ricorso al Tar sulla presidenza del tribunale di Treviso

Nonostante fossero entrambe più anziane e con più titoli, spiega Il Fatto, la poltrona è andata ad Andrea Carli, peraltro originario di Biella, città del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove. La nomina viene votata quasi all’unanimità. Ci sono solo tre astensioni: due magistrati di Area Democratica (Marcello Basilico e Antonello Cosentino) e Roberto Fontana, togato indipendente di sinistra. Ma poco più tardi la questione finisce davanti al Tar, con il Csm che è costretto a bloccare la nomina «in autotutela».

I numeri delle magistrate donne in Italia

I numeri, d’altronde, sembrano darle ragione. A marzo 2004, in Italia c’erano 9.300 magistrati: 5.229 donne e 4.071 uomini. Eppure, scrive Velletti nel suo ricorso «a dirigere gli uffici ci va solo il 28,8% di donne. Insomma, tre magistrati incaricati su quattro sono maschi». La nomina di Margherita a Cassano a prima presidente della Cassazione non sembra aver cambiato le cose. Secondo Velletti, «siamo di fronte alla sistematica violazione dell’articolo 2 del testo unico sulla dirigenza giudiziaria nella parte in cui prevede che il Csm, nel conferire gli incarichi direttivi, rispetti le pari opportunità e promuova l’equilibrio tra i generi».

Foto copertina: ANSA/Paolo Giandotti | L’Assemblea plenaria straordinaria del Consiglio Superiore della Magistratura

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