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Il padre di Sempio: «Vogliono incastrarlo. Quel giorno era con me». La vita stravolta e le intercettazioni: «Mettiamo i telefoni sul water»

11 Giugno 2025 - 20:54 Ugo Milano
giuseppe sempio garlasco chiara poggi omicidio
giuseppe sempio garlasco chiara poggi omicidio
Ai microfoni di Telelombardia, Giuseppe Sempio difende a spada tratta il figlio, nuovo indagato per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. E denuncia quante pressioni stiano subendo

Un complotto, una causa costruita ad arte per «incastrare» Andrea Sempio e che ha riportato gli incubi in casa: «Non dormiamo e non sogniamo più». Per Giuseppe Sempio, padre dell’unico indagato nelle nuove indagini sulla morte di Chiara Poggi, non ci sono dubbi. Anche perché, come dice prima a Tgcom24 e poi ribadisce a Telelombardia, la mattina del 13 agosto 2007 padre e figlio erano insieme nella loro casa di Garlasco. Impossibile dunque che sia stato lui a massacrare la 26enne fidanzata di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, con un oggetto contundente mai trovato né individuato.

La sicurezze del padre di Sempio: «Lo usano come cavallo di Troia»

«Tutti i giorni salta fuori una cosa nuova contro mio figlio, hanno aperto sta cosa per incastrarlo». Sembra stanco e affranto Giuseppe Sempio quando parla ai microfoni della trasmissione Iceberg su Telelombardia. «Andrea è stato preso come cavallo di Troia, sennò dove si potevano attaccare i legali di Stasi per aprire un processo? È ovvio che hanno preso mio figlio, perché era già stato indagato nel 2017. Se tu in procura mi porti qualcosa su mio figlio, è ovvio che poi lì aprono un’indagine su di lui».

L’alibi di Sempio col ticket del parcheggio: «Non siamo pentiti»

La nuova indagine, insomma, non poggerebbe su alcun elemento solido ma sarebbe solo l’ennesimo tentativo di riaprire un caso già passato in giudicato. Qualche dubbio c’è e qualche carta, però, la procura di Pavia in mano ce l’ha. A partire dall’ormai celebre ticket del parcheggio, che il commesso di Voghera mostrò agli inquirenti nel 2008, un anno dopo l’inizio delle indagini. Un elemento che, però, per Giuseppe Sempio non si può mettere in discussione: «Non è stato nessun boomerang. Ho fatto bene a tenerlo quello scontrino e lo riporterei ai carabinieri».

La nuova vita dei Sempio: «Siamo nudi. Ci intercettano ovunque»

La situazione a casa Sempio ora è molto diversa. Andrea si è trasferito nuovamente con i genitori: «È tornato qui, per forza. Sennò dove va? Ma da un certo punto di vista sono contentissimo perché ci facciamo forza tra di noi». I giornalisti assediano l’abitazione, senza dare tregua alla famiglia dell’indagato e all’indagato stesso: «Abbiamo sempre persone, giornalisti fotografi. Persone che fanno il loro lavoro, ma noi non siamo più soli». Ma la pace e la solitudine non sono opzioni, tanto meno quando si è consapevoli di essere intercettati: «Siamo nudi perché qui attorno, non crediate che non ci siano cimici eh. Sono 18 anni che ci sono cimici sulla macchina, anche qua in casa ci sono le cimici..», dice con sicurezza. E poi aggiunge: «La nostra famiglia non è più la nostra. Quando viene qualcuno in casa, le mie sorelle o i miei fratelli ad esempio, prendiamo tutti i cellulari e li mettiamo in bagno sul water e poi torniamo in cucina».

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