Madalina Ghenea in tribunale, il faccia a faccia con la stalker: «Mi diceva: “Muori, sei spazzatura”». Le foto in chat raccapriccianti mentre era incinta


È un dolore che va avanti «da troppo tempo, da nove anni» quello di Madalina Ghenea, modella e attrice 37enne nota per aver fatto parte a Youth di Paolo Sorrentino. Nove anni in cui è stata bersagliata da minacce, foto minatorie, derisioni sui social media tanto da «aver paura di uscire di casa». È la stessa Ghenea a raccontare tutto, nuovamente e tra le lacrime, di fronte alla Quinta sezione penale del tribunale di Milano. E di fronte alla 45enne che, secondo le indagini della polizia postale, avrebbe portato avanti «almeno dal 2021» un programma sistematico di stalking.
I messaggi della stalker: «Muori, sei spazzatura, sei una vergogna»
«Mi veniva scritto che non merito di vivere, che dovevo morire, che mi dovevano trovare nella spazzatura. Mi diceva che sono una vergogna». Sono migliaia i messaggi che la 45enne, da numerosi profili falsi, avrebbe inviato a Madalina Ghenea. Commenti sotto ai post su Instagram e messaggi privati in cui l’attrice sarebbe stata presa di mira ripetutamente, tanto da farle sospettare la presenza di «un piano più ampio, un’organizzazione sistematica e continuativa». E giorno dopo giorno, per anni, questa situazione ha di fatto minato la sua tranquillità: «Ci sono stati momenti in cui avevo paura a uscire di casa, ero penalizzata tanto anche nelle relazioni. Non mi fidavo di nessuno». Questa situazione ha anche avuto un impatto non secondario sulla vita lavorativa della 37enne: «Non potevo più scrivere il luogo e l’ora degli eventi a cui partecipavo, perché avevo paura che questa persona potesse presentarsi».
Le minacce alla figlia non ancora nata
La persecuzione, secondo il racconto di Madalina Ghenea, sarebbe iniziata nel 2016, quando la modella e attrice era incinta di sua figlia. «Mi arrivavano immagini di bambini morti, augurava la morte a mia figlia», ha ricordato. E poi ancora: «Quando è morto un mio amico, lei commentava e derideva la sua morte. Mi ha anche minacciata di togliermi il volto». L’obiettivo di questi attacchi era chiaro: «Voleva rovinare la mia reputazione, distruggermi e distruggere la mia famiglia». E proprio per quella famiglia, la 37enne ha detto di essere in aula: «Sono qui per mia figlia che mi ha vista piangere e star male sono qui per mia mamma. Sto molto male. Sono qui ancora a piangere dopo nove anni».