Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
ATTUALITÀCampaniaNapoliTurismo

«Vietato disturbare i turisti»: a Capri arriva l’ordinanza anti-petulanza. Si rischia la sospensione dell’attività per tre giorni

16 Giugno 2025 - 12:30 Ugo Milano
capri-ordinanza-anti-petulanza
capri-ordinanza-anti-petulanza
L’ordinanza vieta ogni forma di promozione insistente: negozi, bar e ristoranti non potranno più avvicinare i visitatori per mostrare menù, dépliant, mappe o volantini pubblicitari

I turisti, a Capri, non vanno disturbati. E per tutelarli il sindaco Paolo Falco ha firmato un’ordinanza contro la «petulanza». In concreto, l’ordinanza vieta ogni forma di promozione insistente: negozi, bar e ristoranti non potranno più avvicinare i visitatori per mostrare menù, dépliant, mappe o volantini pubblicitari. Le sanzioni sono severe e possono arrivare fino alla sospensione dell’attività per tre giorni. L’iniziativa ha ricevuto il plauso dell’Unione Nazionale Consumatori, che in una nota pubblicata su Facebook definisce il provvedimento «atteso, coraggioso e necessario».

Stop all’intermediazione abusiva e pubblicità ambulante

L’associazione sottolinea che l’ordinanza mette finalmente un freno all’intermediazione abusiva, alla pubblicità ambulante e all’occupazione impropria del suolo pubblico, fenomeni in crescita negli ultimi anni. «Si tratta di comportamenti che ingannano i visitatori, alterano la concorrenza e offendono la legalità e il decoro dell’isola», si legge nel post. L’Unione Consumatori aggiunge che difendere i consumatori significa anche difendere l’identità e la bellezza di Capri: «Non può esserci tutela senza regole applicate con serietà. È ora di dire basta all’uso improprio degli spazi pubblici per piazzare offerte e promozioni improvvisate. Serve ordine, per garantire rispetto e qualità dell’accoglienza».

L’ordinanza anti-petulanza

Nello specifico, l’ordinanza del primo cittadino dell’isola nel Golfo di Napoli stabilisce sanzioni precise per chi viola il divieto di promozione insistente nei confronti dei turisti. Per i titolari di concessioni di suolo pubblico che occupino abusivamente la sede stradale (ai sensi dell’articolo 20, comma 4, del Codice della Strada), è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 173 euro a un massimo di 694 euro. Oltre alla multa, è prevista anche una sanzione accessoria: la rimozione, a proprie spese, delle installazioni abusive. In caso di recidiva, la normativa prevede una misura ancora più severa: dopo una diffida formale, l’attività potrà essere sospesa fino a tre giorni. La sospensione sarà applicabile solo dopo l’emissione di un avvertimento ufficiale che impone la cessazione della violazione.

Le sanzioni per i non titolari di suolo pubblico

Per gli altri soggetti non titolari di suolo pubblico, sarà applicata una sanzione pecuniaria ridotta, secondo quanto stabilito da una delibera della giunta comunale e in conformità con l’articolo 16, comma 2, della legge 689/1981. Tale normativa consente di pagare la sanzione in forma ridotta entro 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica. In questi casi, l’importo da versare sarà pari a un terzo del massimo previsto o, se più conveniente, al doppio del minimo.

leggi anche