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Genova, spunta un dossier per screditare Silvia Salis in campagna elettorale: indagati l’ex assessore Gambino e il capo dei vigili

17 Giugno 2025 - 16:33 Cecilia Dardana
silvia salis sindaca
silvia salis sindaca
Alla vigilia del voto per le comunali erano state diffuse notizie su un incidente stradale che aveva coinvolto l'allora candidata del campo largo

Gli agenti della Guardia di Finanza questa mattina sono entrati negli uffici del comune di Genova. Al centro dei loro controlli un presunto dossieraggio ai danni della neosindaca di Genova Silvia Salis, eletta poche settimane fa. Nell’inchiesta, che comprende anche altri episodi e i reati di corruzione, falso e rivelazione di segreto d’ufficio, risultano indagati l’ex assessore alla sicurezza, Sergio Gambino (FdI) e il comandante in carica della polizia locale, Gianluca Giurato.

Il tentativo di screditare Salis alla vigilia del voto

In sostanza, in prossimità delle elezioni regionali, il comandante dei vigili genovesi avrebbe diffuso delle notizie su un procedimento penale riguardante un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta l’allora candidata a sindaco, Silvia Salis. Di fatto, sui giornali erano comparse notizie circa l’investimento di una donna sulle strisce pedonali. Episodio per giunta raccontato in modo diverso da come avvenuto nella realtà. L’obiettivo della diffusione di queste notizie era evidentemente screditare Salis alla vigilia del voto.

Le accuse nei confronti di Gambino

Oltre a questo, sotto la lente degli inquirenti ci sarebbero anche alcuni programmi di assistenza a migranti minorenni. Secondo l’accusa, Gambino, allora assessore in quota FdI e rieletto consigliere comunale d’opposizione, avrebbe ricevuto denaro, utilità varie e sostegno elettorale, in favore di quattro imprenditori per la trattazione di pratiche amministrative sui settori dei pubblici spettacoli, della viabilità, del trasporto pubblico, nonché nell’affidamento di contratti pubblici relativi all’assistenza residenziale e accoglienza di persone appartenenti a categorie socialmente vulnerabili. In particolare migranti, e tra questi i minori stranieri non accompagnati.

L’indagine sugli agenti di polizia

Ma non è finita qui. Un ulteriore capitolo d’indagine vede invece al centro degli agenti della polizia locale indagati per i reati di falsità ideologica in verbali e per lesioni ai danni di persone (principalmente stranieri tra cui anche una minorenne) accompagnate negli uffici e risultate vittime di pestaggi. Viene poi contestato un episodio di peculato di somme di denaro di un modesto quantitativo di droga leggera che, secondo l’accusa, sarebbero stati sottratti in occasione di perquisizioni e controlli. Alcuni vigili avrebbero, infatti, trattenuto per sé 1.200 euro trovati in un appartamento occupato abusivamente a da loro sgomberato. Le perquisizioni di questa mattina sono avvenute in uffici, oltre che del Comune, anche di aziende municipalizzate e della prefettura.

La reazioni della politica

Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo della politica. «Attendiamo ovviamente che la magistratura faccia piena luce, ma è chiaro che siamo di fronte ad accuse di una gravità estrema. Ci rivolgiamo a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia: non ritenete necessario prendere subito una posizione e adottare provvedimenti? Su un’accusa così pesante, non si può tacere», ha detto il senatore M5S Luca Pirondini. Anche Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale della Liguria, ha detto la sua: «Quanto sta emergendo sul presunto dossieraggio ai danni di Silvia Salis durante la campagna elettorale è, se confermato, un fatto politicamente gravissimo. Pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, cui spetta accertare eventuali rilievi penali, ciò che emerge è una dinamica che va condannata con forza sul piano politico e istituzionale. L’uso di informazioni personali e meccanismi opachi per screditare un avversario rappresenta uno scivolamento inquietante verso una politica che nulla ha a che fare con il confronto democratico. Chi ha promosso, tollerato o anche solo coperto metodi simili dovrà risponderne davanti ai cittadini, al di là delle eventuali responsabilità giudiziarie. Genova merita una politica alta, trasparente, rispettosa delle persone.

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