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Alla Maturità il termine «Rispetto» (che piace tanto a Valditara), la Treccani: «Perché l’abbiamo scelta come parola dell’anno»

18 Giugno 2025 - 13:42 Ygnazia Cigna
maturità 2025 rispetto treccani
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«Questa parola dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico», commentano i condirettori dell'Enciclopedia Valeria Della Valle e Giuseppe Patota

Tra le tracce della prima prova scritta della Maturità 2025 è apparsa anche una riflessione sul significato e il valore della parola «Rispetto», scelta come parola dell’anno dalla Treccani. Una presenza che, con il senno di poi, non sorprende. Si tratta di un termine su cui il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha insistito a lungo, facendone un cardine – quasi martellante – del suo discorso pubblico contro il bullismo, la violenza di genere e le aggressioni al personale scolastico. «Riporteremo la cultura del rispetto al centro della scuola», ha dichiarato più volte il ministro. Oltre ad averlo messo al centro del suo libro personale dal titolo «La scuola dei talenti», uscito a febbraio 2024.

Il commento della Treccani

La traccia in questione rientra nella tipologia B – testo argomentativo ed è tratta da un articolo firmato da Riccardo Maccioni, intitolato «Rispetto è la parola dell’anno Treccani», pubblicato su Avvenire il 17 dicembre 2024. «Questa parola dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia, e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali», commentano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani, alla notizia della traccia di maturità su questo termine.

Perché Treccani ha scelto «rispetto» come parola dell’anno

La scelta della parola «rispetto» da parte dell’Istituto della Enciclopedia Italiana era maturata nell’ambito della campagna #leparolevalgono, con l’obiettivo di promuovere un uso consapevole e responsabile della lingua italiana. Nell’articolo riportato nella traccia di maturità, vi è una dichiarazione dei due condirettore Treccani: «Il termine rispetto, continuazione del latino respectus, va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale».

Il valore linguistico del termine

Ora, i due linguisti sottolineano anche il valore linguistico e culturale del termine: «È molto significativo che la lingua italiana sia ricca di espressioni che lo contengono: da avere rispetto per qualcuno o qualcosa a mancare di rispetto, da di tutto rispetto a col rispetto dovuto». Ma non mancano le ombre: «Basta pensare alla formula “con tutto il rispetto”, spesso usata impropriamente in politica per introdurre attacchi offensivi e violenti, o all’espressione “uomini di rispetto”, tristemente associata alla criminalità organizzata». Accanto a questa traccia, tra le altre proposte per la prima prova figurano una poesia di Pier Paolo Pasolini, un brano da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, un articolo sul rapporto tra social e indignazione, e un appello ai giovani firmato da Paolo Borsellino.

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