Filippo Marini, il 21enne che ha ucciso la madre con l’ascia confessa. La reazione al rimprovero: «Si è spento tutto: glielo dicevo che l’avrei fatto»


La madre lo aveva appena rimproverato per essere rientrato in casa senza salutare e lui, in preda alla rabbia, si è scagliato contro di lei con un’ascia e l’ha uccisa. È questa la confessione di Filippo Marini, il ventunenne di Racale che ieri, 17 giugno, dopo aver commesso il gesto atroce è stato fermato dai carabinieri mentre si aggirava per le vie del suo paese. L’arma utilizzata per il delitto sarebbe una piccola ascia, simile a quelle comunemente in dotazione ai gruppi scout. Secondo le prime ricostruzioni, l’attrezzo apparterrebbe al fratello minore di Filippo, un ragazzo di 17 anni anche lui iscritto agli scout. È stato proprio il fratello di Filippo a trovare il corpo della madre e ad allertare i soccorritori. Secondo quanto riportato dal Quotidiano di Puglia sarebbero almeno cinque i fendenti sferrati, ma sarà l’autopsia disposta per venerdì 20 a fare luce sulla dinamica del omicidio.
La confessione: «Ho preso l’ascia e l’ho uccisa»
Oggi, di fronte alla pm Simona Rizzo, il giovane ha confessato l’omicidio della madre, Teresa Sommario, di 52 anni: «Ad un certo punto – ha detto Marini, davanti al magistrato e al suo legale, l’avvocato Francesco Fasano – mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l’ascia e l’ho uccisa». Il giovane ha inoltre affermato: «Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto» ha raccontato senza, far trapelare emotività e ravvedimento, stando a quanto trapelato dall’interrogatorio.
Chi è Filippo Marini
Filippo Manni, 21 anni, è originario di Racale, un piccolo comune del Salento. Da qualche tempo si era trasferito a Roma, dove studiava Economia all’università. Era tornato in Salento da circa tre settimane, in occasione della festa patronale di San Sebastiano, tenutasi sabato scorso, e negli ultimi giorni aveva iniziato a lavorare come bagnino in uno stabilimento balneare della zona. È stato il padre, attuale assessore ai lavori pubblici del comune di Racale, a riaccompagnarlo a casa, poco prima dell’aggressione.