«Gli Stati Uniti verso una nuova guerra in Medio Oriente»


Gli Stati Uniti si avviano verso una nuova guerra in Medio Oriente. E nessuno sa come finirà la «grande scommessa» di Donald Trump. Dopo le avvisaglie di questi giorni e le dichiarazioni del presidente Usa, è la Cnn a dire che la decisione di entrare nel conflitto tra Israele e Iran porterebbe Trump a ripudiare i suoi stessi principi politici. Ma le minacce a Khamenei da una parte e la consapevolezza che le difese aeree di Tel Aviv possono durare al massimo per altri dieci o dodici giorni può portare il presidente alla scelta finale. E a una decisione strategica di importanza fondamentale.
Le bombe
Il presidente americano di trova infatti a decidere se usare la maxi bomba Massive Ordnance Penetrator per distruggere la centrale nucleare iraniana di Fordow. «L’Iran non è la Libia, l’Iraq o l’Afghanistan. Forse i falchi hanno ragione nel dire che un attacco militare americano devastante e circoscritto potrebbe distruggere il programma nucleare iraniano. Ma il regime di Teheran dovrebbe quasi sicuramente reagire e potrebbe attaccare il personale e le basi americane. Trump dovrebbe rispondere innescando un’escalation senza una chiara fine», spiega l’emittente. Che mette in guardia su come la caduta del regime potrebbe causare «sconvolgimenti». Con ripercussioni in tutta l’area e anche in Europa. Minacciata dall’aumento di migranti e profughi di guerra in arrivo.
Il plurale
«Ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran», ha scritto Trump in un post su Truth. Ha parlato al plurale. E questo secondo i commentatori prelude a un coinvolgimento anche pubblico decisamente maggiore. «Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro», ha spiegato prima di riunire il gabinetto di sicurezza. Parole che sembrano preludere a un possibile intervento diretto degli Usa e Teheran sarebbe pronta a rispondere attaccando le basi americane nella regione, come ha riferito il New York Times.
Il piano militare
Sul piano militare tutto è pronto. Nella base Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, ci sono già almeno 4 bombardieri pesanti B-52H Stratofortress, in grado di trasportare testate nucleari o altre munizioni a guida di precisione. Fox News ha rivelato che il Pentagono sta spostando nell’area altri caccia. Secondo Nbc non ci sono segnali di un attacco imminente di Teheran a quelle basi. Anche se l’ordine sarebbe pronto in caso di aiuto degli Usa a Israele.
L’opposizione interna
Di certo Trump dovrà fronteggiare l’opposizione interna. Un’avvisaglia di quello che potrebbe succedere con i suoi fedelissimi è nella polemica con Tucker Carlson. Il quale ha criticato il presidente e i suoi ex colleghi di Fox, definendoli guerrafondai. «Il tema che domina la storia di Fox è la promozione di guerre che non aiutano gli Stati Uniti», ha affermato Carlson dicendosi preoccupato da un «indebolimento» degli Usa nel caso si unissero ai bombardamenti di Israele. Trump ha minimizzato i commenti di Carlson e lo ha stuzzicato per la sua uscita da Fox. «Non so cosa stia dicendo», ha detto il presidente Usa. «Che si prenda una rete televisiva e lo dica in modo che la gente lo ascolti», ha messo in evidenza il tycoon.