Venezia, il video degli avvocati contro i magistrati: «Giustizia truccata, urge separare le carriere». L’ira dell’Anm: «Sconcertante»
C’è un video realizzato dalla Camera penale veneziana che ha messo gli uni contro gli altri gli avvocati penalisti, autori del filmato, e i magistrati della procura diretta a suo tempo dall’attuale ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Nel video in questione – che dura poco meno di due minuti – gli avvocati veneziani sostengono a spada tratta la necessità della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, riforma che il governo Meloni sta portando avanti. Nel farlo, ricorrono ad alcuni espedienti narrativi che hanno mandato su tutte le furie i magistrati.
Il video della discordia
Nella prima scena, per esempio, ci sono due persone che giocano a scacchi e una terza che interviene in modo scorretto e fa vincere uno dei due sfidanti. Lo stesso schema si ripete in un’altra scena: due persone giocano a carte, fino a quando spunta una terza figura che dà la carta giusta a una dei due giocatori e lo fa vincere. «Lo riterresti equo?», si legge nella scritta in sovrimpressione. «Quel video non è nato per il gusto di fare polemica. Se ci saranno chieste spiegazioni, le daremo senza problemi», assicura a La Nuova Venezia Renato Alberini, presidente della Camera penale veneziana.
La protesta dei magistrati
Le richieste di spiegazioni sono arrivate eccome, e pure a stretto giro. In giornata, la giunta sezionale di Venezia dell’Anm (Associazione nazionale magistrati) ha pubblicato una nota in cui esprime «profonda indignazione e sconcerto per l’iniziativa» dei penalisti veneziani. Il contenuto del video, prosegue il comunicato, «distorce gravemente e consapevolmente la realtà, dipingendo un processo penale “truccato” per la collusione tra pubblico ministero e giudice, scenario falso che mortifica e ridicolizza l’amministrazione della giustizia e la stessa funzione difensiva». I magistrati auspicano un «serio e approfondito confronto», anziché «proclami falsi e grotteschi». E fanno notare come «tali iniziative non potranno che influire negativamente sui futuri rapporti tra la camera penale veneziana e i magistrati del distretto veneziano». Dopo la diffusione della nota, il filmato è sparito dai canali social della Camera penale.