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Torna a galla dopo 10 mesi il relitto del Bayesian: l’operazione monstre con due chiatte e il taglio dell’albero maestro – Il video

Bayesian, lo scafo torna a galla: domani il recupero definitivo
Bayesian, lo scafo torna a galla: domani il recupero definitivo
Grazie all'utilizzo di due enormi gru lo scafo dello yacht è ora a pelo d'acqua. Si trovava a 50 metri di profondità dopo il naufragio del 19 agosto 2024

A dieci mesi di distanza dal tragico naufragio costato la vita a sette persone, tra cui il magnate inglese Mike Lynch, il Bayesian, megayacht a vela di 56 metri affondato lo scorso 19 agosto al largo di Porticello, è tornato in superficie. Nella giornata di oggi, le gigantesche chiatte-gru Hebo Lift 10 e Hebo Lift 2 hanno sollevato lo scafo fino a portarlo a pelo d’acqua. Il relitto resta ora sospeso tra le due chiatte in attesa del recupero completo previsto per domani all’alba, come confermato dalla Capitaneria di Porto. Le operazioni, complesse e altamente delicate, hanno richiesto il taglio dell’imponente albero maestro, alto 72 metri, prima di far riemergere il relitto, rimasto fino a oggi a circa 50 metri di profondità a largo del porto di Porticello, a sud di Palermo. I tecnici stanno ora procedendo al rafforzamento delle imbracature per garantire la sicurezza delle operazioni.

Due inchieste, otto vittime: cos’era successo

Il naufragio del Bayesian, un’imbarcazione di lusso tra le più avanzate al mondo, si trasformò in tragedia lo scorso agosto, quando, per cause ancora da chiarire – affondò al largo di Porticello con sette persone a bordo che persero la vita. Tra le vittime figurava Mike Lynch, imprenditore britannico noto nel settore tech, oltre a membri dell’equipaggio e ospiti internazionali. Per quell’incidente la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati tre membri dell’equipaggio: il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio di guardia Matthew Griffith. Le accuse ipotizzate sono omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. Un secondo filone di indagine è stato avviato dopo un’ulteriore tragedia: la morte del sub olandese Rob Cornelis Huijben, avvenuta il 9 maggio scorso proprio durante le operazioni di recupero del relitto. Anche in questo caso la procura ha aperto un fascicolo: tre persone appartenenti alla società olandese Smit Salvage, per cui lavorava il sub, risultano indagate per omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

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