I bombardieri B-2, la pioggia di super-bombe bunker buster e l’attacco a sorpresa: l’operazione Usa in 3 fasi contro i siti nucleari iraniani – Video


Ha deciso di attaccare l’Iran Donald Trump senza attendere la scadenza delle due settimane, che lui stesso aveva promesso per negoziare con Teheran. Nella notte tra il 21 e il 22 giugno gli Stati Uniti hanno sferrato un attacco a sorpresa contro tre siti nucleari iraniani: Fordow, Isfahan e Natanz. Un’operazione militare coordinata con l’Idf che segna una drammatica escalation in Medio Oriente, dopo nove giorni di bombardamenti israeliani.
L’operazione: 30 Tomahawk e sei bombe bunker buster
L’attacco americano è stato condotto con un mix di tecnologie militari avanzate. Secondo Fox News e fonti iraniane e israeliane, sono stati lanciati 30 missili da crociera Tomahawk, probabilmente da unità navali o sommergibili americani posizionati nel Golfo Persico o nel Mar Arabico. I Tomahawk, famosi per la loro capacità di volo radente e guida GPS, hanno colpito obiettivi sensibili a Natanz e Isfahan. Ma il bersaglio principale è stato l’impianto sotterraneo di Fordow, nella provincia di Qom. Qui gli Stati Uniti hanno impiegato sei bombe bunker buster GBU-57A/B MOP (Massive Ordnance Penetrator) da circa 13.600 kg ciascuna, capaci di penetrare fino a 60 metri di calcestruzzo armato.
June 22, 2025
I bombardieri fantasma: 37 ore di volo no-stop
Le potenti GBU-57 sono state sganciate da sei bombardieri stealth B-2 Spirit, protagonisti di un’impresa logistica impressionante. Secondo il New York Times, i B-2 sono partiti sabato da una base in Missouri e hanno volato no-stop per circa 37 ore, effettuando diversi rifornimenti in volo prima di raggiungere l’obiettivo. I bombardieri erano stati trasferiti nei giorni precedenti nell’isola di Guam, nel Pacifico Occidentale. Il loro spostamento era stato tracciato da esperti Osint che avevano individuato almeno otto velivoli cisterna KC-135 e KC-10 destinati al rifornimento, confermando i preparativi per un’operazione a lungo raggio.
June 22, 2025
La sequenza dell’attacco in tre fasi
L’operazione si è svolta secondo un piano preciso, come riportano i media americani:
- Fase 1 (intorno alle 02:00 locali): Attacco con 30 missili Tomahawk su Natanz e Isfahan.
- Fase 2 (circa un’ora dopo): Sgancio simultaneo delle sei GBU-57 su Fordow da parte dei B-2, entrati brevemente nello spazio aereo iraniano con copertura elettronica.
- Fase 3 (ritiro): Rientro sicuro di tutti gli aerei, confermato dallo stesso Trump su Truth Social: «Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi».
Trenta tonnellate di esplosivo su Fordow
Secondo le stime dei media, circa 30 tonnellate di esplosivo sono state sganciate sul sito nucleare di Fordow. La GBU-57 è progettata appositamente per neutralizzare installazioni nucleari fortificate e sepolte, e i B-2 sono gli unici bombardieri americani in grado di trasportare internamente due MOP ciascuno.
La reazione iraniana: «Uranio già trasferito»
L’Iran ha confermato che «parte dell’area del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dal nemico» e ha attivato il sistema di difesa aerea della provincia di Qom. Tuttavia, le difese iraniane non sono riuscite a intercettare i B-2 o i Tomahawk a causa dell’alta tecnologia stealth e del volo a bassissima quota. I media iraniani hanno riferito che i tre impianti nucleari erano stati evacuati in anticipo e che non sono previste radiazioni: «Tutto l’uranio arricchito è già stato trasferito dagli impianti nucleari».
Coordinamento con Israele e minacce di escalation
L’attacco è stato condotto in pieno coordinamento tattico e strategico con l’Idf e l’Aeronautica israeliana, come dichiarato da un ufficiale israeliano all’emittente pubblica Kan. Ma l’operazione apre al rischio concreto di un’escalation. La Tv di Stato iraniana ha già lanciato le prime minacce: «Ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo». Il rischio di un’imprevedibile escalation in Medio Oriente è ora più concreto che mai.