Brescia, morto il bambino di 4 anni caduto in piscina nel parco acquatico di Castrezzato


È deceduto in serata il bambino di quattro anni che venerdì pomeriggio era caduto nella piscina di un parco acquatico di Castrezzato, in provincia di Brescia. Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate ai medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La famiglia era andata già altre volte al parco acquatico con il figlio che però, dalle prime ricostruzioni, pare non sapesse nuotare. Il bambino venerdì nel primo pomeriggio era in compagnia del padre che lo ha perso di vista e quando ha iniziato a cercarlo ha notato in acqua il corpicino che galleggiava esanime. I soccorsi sono stati veloci, stando a quanto raccontato dai testimoni, e il quadro clinico complesso ha spinto i medici a trasportare in elisoccorso il minore all’ospedale di Bergamo dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica.
L’inchiesta
Nelle prossime ore i carabinieri ascolteranno i genitori del bambino e i bagnini presenti al momento della tragedia per valutare eventuali profili di responsabilità. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone per annegamento e il 53% delle vittime non ha ancora compiuto 12 anni. Si tratta di circa 41 decessi ogni anno che riguardano bambini o ragazzi adolescenti, con i maschi che rappresentano ben l’81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi” afferma Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto superiore di sanità. I casi aumentano con l’aumentare dell’età, anche se non in maniera lineare (la fascia di età 1-4 anni presenta più casi di quella 5-9 anni), fino agli adolescenti.
Foto copertina: Pexels / Immagine generica di una piscina