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Colpito il cancello di Evin a Teheran, l’attacco israeliano al carcere dei dissidenti politici (e dove fu rinchiusa Cecilia Sala) – Il video

23 Giugno 2025 - 12:07 Ugo Milano
Nella struttura penitenziaria, a Teheran, gli Ayatollah rinchiudono da decenni i dissidenti. Qui è stata tenuta prigioniera Cecilia Sala

Un raid israeliano avrebbe colpito e disintegrato il cancello d’ingresso della prigione di Evin, a Teheran. A riportarlo per prima la testata Iran International, seguita a ruota dai social media iraniani che sono stati invasi dal video. Nelle immagini, riprese dalle telecamere di sicurezza, si vede il portone d’ingresso saltare in aria avvolto in una nube di fumo.

Teheran dopo l’attacco: «Tutto sotto controllo»

Nonostante le immagini mostrino chiaramente l’esplosione che distrugge il cancello del carcere di Evin, l’autorità giudiziaria iraniana minimizza sui social: «Nell’ultimo attacco del regime sionista a Teheran, purtroppo alcuni proiettili hanno colpito il carcere di Evin, causando danni a parti della struttura», si legge su X dall’agenzia Mizan Online. Tutti gli agenti carcerari sarebbero stati coinvolti per gestire gli effetti dell’attacco al carcere, spiegano da Teheran, assicurando che la situazione resta «sotto controllo».

Cos’è la prigione di Evin

La prigione di Evin, situato nel quartiere omonimo della capitale iraniana, è il principale complesso penitenziario della Repubblica islamica. È un complesso fortificato in cui da decenni gli Ayatollah rinchiudono i prigionieri politici e i dissidenti. Qui è stata tenuta prigioniera la giornalista Cecilia Sala tra fine 2024 e inizio 2025. I detenuti hanno più volte parlato di condizioni estreme, tra cui l’accesso limitato all’assistenza legale, torture e sanzioni collettive.

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