Musica troppo alta fuori da «Alfredo alla Scrofa», scoppia la guerra con i vicini: i vigili chiudono il mitico ristorante, ma il Tar gli dà ragione


Il tempio romano delle «fettuccine Alfredo» avrebbe dovuto chiudere per 15 giorni, dopo che i vigili di Roma Capitale avevano giudicato valutato troppo alta la musica trasmessa dal locale. L’estate scorsa la storica insegna «Alfredo alla Scrofa» aveva posizionato due amplificatori fuori dal locale, per attirare qualche cliente anche grazie a un po’ di musica. Dopo le segnalazioni dei vicini di casa, la polizia municipale aveva disposto un sopralluogo, concludendo che il ristorante avrebbe dovuto rimuovere gli amplificatori. Una volta tornati sul luogo e aver scoperto che i proprietari avevano mantenuto i dispositivi nel dehors, era stata disposta la chiusura per due settimane. A un anno di distanza, il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione ai proprietari dell’attività. Il motivo? Secondo la decisione del Tar, il comune non avrebbe il potere per disporre una misura di sospensione.
Il doppio sopralluogo e la chiusura del locale
I fatti risalgono a giugno 2024. Durante il primo sopralluogo i vigili avevano richiesto ai proprietari dell’attività di rimuovere le casse dal dehors. Secondo il regolamento di polizia urbana, infatti, «non è consentito installare all’esterno dei locali commerciali dispositivi di amplificazione e riproduzione sonora». La musica deve essere diffusa solo all’interno e comunque non superare i limiti previsti. A luglio, il secondo blitz. In quell’occasione gli agenti avevano osservato come i dispositivi non fossero stati rimossi, nonostante la prima richiesta. Così, il Municipio aveva disposto la chiusura del locale per 15 giorni e il ristorante non ha indugiato a fare ricorso.
La decisione del Tar
A un anno di distanza ecco che il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione ad «Alfredo alla Scrofa». La sanzione, secondo i giudici, sarebbe sproporzionata. per di più, secondo i magistrati non spetterebbe al Municipio prendere un provvedimento di quel tipo. «Una misura di sospensione delle attività quale è quella di cui trattasi – scrivono i giudici, come riporta il Corriere della Sera – non può essere prevista dal regolamento di Polizia urbana, che ha natura meramente regolamentare ed è adottato con deliberazione dell’Assemblea capitolina». Quando è necessario sanzionare un locale, l’amministrazione può disporre di altri strumenti, come sanzioni pecuniarie e, in alcuni casi, interdittive, ma che devono comunque essere rinviate al potere di sospensione del Questore.
Alfredo alla Scrofa e le mitiche fettuccine
Il locale è un punto di riferimento soprattutto per i turisti stranieri che voglono immergersi nella storia della cucina italoamericana. È divenuto famoso grazie al suo piatto simbolo, le «fettuccine Alfredo», mantecate con burro e parmigiano, più celebri negli Stati Uniti che in Italia. Un piatto nato nel 1908, secondo la versione dei titolari del locale, da Alfredo Di Lello, che voleva aiutare la moglie Ines che si stava riprendendo da un parto con un piatto nutriente e gustoso. Grazie alla sua storicità (il locale ha aperto nel 1914) Comune di Roma gli ha assegnato il marchio di «negozio storico di eccellenza».