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L’ultimatum dei socialisti a Ursula von der Leyen: «Basta passi indietro sul Green Deal o usciamo dalla maggioranza»

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La decisione della Commissione europea di ritirare una proposta di legge contro il greenwashing rischia di aprire una crisi politica. Schlein: «I voti del Pd non sono garantiti»

I passi indietro della Commissione europea sul Green Deal fanno traballare la maggioranza europea che sostiene Ursula von der Leyen. Durante un incontro a Palazzo Berlaymont, la presidente del gruppo dei Socialisti & democratici, Iratxe García Perez, ha consegnato alla presidente dell’esecutivo Ue un ultimatum sulla permanenza del suo gruppo politico dentro la maggioranza. Lo rivelano all’Ansa fonti della dirigenza socialista, che si aspettano una «immediata dimostrazione di fiducia nei confronti della coalizione europeista» che ha sostenuto il rinnovo della coalizione von der Leyen. Il riferimento è al patto sottoscritto lo scorso anno da Popolari (centrodestra), Socialisti (centrosinistra) e Liberali (centro), con l’appoggio esterno dei Verdi. Se questa dimostrazione di fiducia non dovesse arrivare, spiegano le stesse fonti, il gruppo socialista è pronto a ritirare la fiducia all’esecutivo di von der Leyen e scatenare un vero e proprio terremoto politico.

La “rottura” politica sulla direttiva «green claims»

L’ultimatum della componente progressista della maggioranza europea è una diretta conseguenza della querelle politica sulla direttiva europea «green claims», una proposta di legge che punta a combattere il fenomeno del greenwashing e su cui le istituzioni Ue lavorano da oltre due anni. La scorsa settimana, la Commissione europea ha annunciato che avrebbe ritirato la proposta di legge, cedendo agli appelli dei popolari e dei gruppi di destra ed estrema destra. Socialisti e liberali sono andati su tutte le furie, accusando von der Leyen di voler smantellare il Green Deal – da lei stessa promosso e sostenuto nella scorsa legislatura – e strizzare l’occhio ai partiti nazionalisti e sovranisti.

Schlein e i voti del Pd in Europa

A far trasparire una certa insofferenza nei confronti di Ursula von der Leyen è anche il Pd, che a Strasburgo conta la delegazione più numerosa all’interno della famiglia politica socialista. «Il nostro gruppo in questo momento è fortemente critico nei confronti di questa Commissione. Più tardi parleremo di quale strategia adottare», ha detto la segretaria Elly Schlein a margine della summer school del Pd a Bruxelles. E a proposito del rischio che la maggioranza Ursula possa cadere a causa delle continua retromarce sul Green Deal, Schlein ha aggiunto: «I nostri voti non sono garantiti e vi assicuro che i nostri voti contano». E poi ancora: «È grave che qualcuno pensi di poter continuare con una politica dei due forni, per cui quando serve c’è la maggioranza che ha fatto un patto, mentre quando non serve si fa un accordo con l’estrema destra conservatrice e nazionalista».

Foto copertina: EPA/Ronald Wittek | Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, e Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo dei Socialisti europei

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