Donald Trump è «arrabbiato» con Putin: «Così può cambiare idea su Russia e Ucraina»


Donald Trump è «stufo». Ed è «arrabbiato» con Vladimir Putin. Che «ha fatto a pezzetti le sue offerte di pace, continua a bombardare le città ucraine con droni e missili». Il presidente degli Stati Uniti considera i comportamenti del suo omologo russo come «offensivi. Anche verso l’impegno che lui ha profuso da subito per cercare di chiudere la guerra». Per questo adesso su Kiev e Mosca potrebbe cambiare idea: «Questo sta spingendo il presidente repubblicano ad aumentare il sostegno a Kiev e allo stesso tempo a un maggior impegno in seno alla Nato». Sarebbe una giravolta politica, ma «il suo comportamento è talvolta erratico e potrebbe tornare a denunciare l’Articolo 5 e certe decisioni sul fronte ucraino».
Donald Trump, la Russia e l’Ucraina
A parlare è Charles Kupchan, senior fellow al Council on Foreign Relations e fra gli architetti della politica Usa verso il Vecchio Continente nelle Amministrazioni Clinton e Obama. Lo fa in un’intervista a La Stampa, mentre TheDonald, di ritorno dal vertice Nato dell’Aia, torna ad appoggiare l’alleato Benjamin Netanyahu chiedendo di cancellare il suo processo per corruzione. E mentre la Cia aiuta la presidenza, sostenendo di avere le prove che i siti nucleari dell’Iran sono devastati dopo l’attacco dei B-52 americani. E ci vorranno anni per ricostruirli. Mentre si gode il suo primo grande successo in politica estera, per il quale però ha dovuto contraddire la sua politica di non-intervento, c’è un cruccio per il presidente. La questione Russia-Ucraina. Da candidato aveva promesso una svolta rapida, da presidente in pectore aveva parlato di pace in una settimana. Niente di tutto questo sta accadendo.
La pace tra Russia e Ucraina
Per questio Kupchan spiega ad Alberto Simoni che Trump potrebbe cambiare idea. «Il presidente Usa continua a pensare che sia possibile fermare il conflitto. Credo vedremo presto nuovi incontri fra russi e americani. Ma al momento per dare seguito a quell’arrabbiatura di cui ho parlato prima manca una cosa: la pressione su Putin», aggiunge. Perché Trump ha due carte da giocare. La prima è «l’inasprimento delle sanzioni contro Mosca». La seconda è «chiedere al Congresso di stanziare fondi per l’Ucraina e garantirne la difesa».
Più facile la seconda opzione: «Ci sono due ragioni: la prima è che Trump non ha bisogno di un assegno da 60 miliardi – come l’ultimo incassato da Biden un anno fa – poiché oggi molti dei droni e delle armi usate sul fronte sono prodotte in Ucraina. In secondo luogo, c’è l’accordo sui minerali. Agli americani il presidente direbbe che i soldi dati a Kiev, soldi dei contribuenti, torneranno. Se Putin fosse furbo accetterebbe il cessate il fuoco. Così facendo Trump allenterebbe la pressione e così anche il legame con gli europei».
Putin «mal consigliato»
Ieri proprio Trump ha mandato attraverso i media segnali a Putin. Ha detto che lo Zar è «una persona mal guidata. Pensavo che avremmo risolto questa questione, nel frattempo ne abbiamo risolte già 3 o 4. Ha rivelato che Putin lo ha chiamato «per dirmi se avevo bisogno di aiuto con l’Iran. Gli ho risposto ‘Non mi serve, dammi una mano con la Russia’, con te». Ha anche annunciato nuovi colloqui con la Russia. E ha promesso che tenterà di inviare altre batterie di Patriot in Ucraina. «Cercheremo di fornire altri Patriot, ma sono difficili da trovare anche per noi», ha detto rispondendo alla domanda di una giornalista ucraina.