Il nuovo testimone di Garlasco che ha trovato l’attizzatoio nel canale: «Dato ai carabinieri anni fa». La madre di Chiara Poggi chiama in diretta Tv


Sarebbe stato un nuovo supertestimone a consegnare ai carabinieri gli attrezzi da muratore nell’ambito delle ricerche sull’arma del delitto di Chiara Poggi. La rivelazione arriva dalla trasmissione Rai «Ore 14 sera» di Milo Infante. Nella puntata andata in onda giovedì 26 giugno è emerso che un muratore egiziano avrebbe consegnato agli inquirenti martello, attizzatoio, mazzetta e piccozza. Oggetti che si pensava fossero stati rinvenuti dai vigili del fuoco nel greto del torrente Tromello, alle spalle da una casa di una nonna delle gemelle Cappa.
Gli oggetti sospetti consegnati anni fa
Il muratore egiziano avrebbe consegnato gli oggetti ai carabinieri ben prima delle ultime ricerche, partite con la nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per concorso in omicidio. Quell’operazione sarebbe comunque avvenuta, dopo le indicazioni di altri testimoni che avevano indicato alle Iene di aver visto gettare oggetti sospetti nel canale poco dopo il delitto di Garlasco. La consegna di quegli oggetti invece, secondo quanto confermerebbero più persone secondo il programma di Infante, sarebbero stati consegnati anni fa agli investigatori. Prima quindi che il canale venisse dragato.
Le possibili armi del delitto e il testimone su Stefania Cappa
Quegli oggetti al momento sono considerati compatibili con l’omicidio di Chiara Poggi, per cui finora è stato condannato il solo Alberto Stasi. L’arma del delitto avvenuto il 13 agosto 2007 non è mai stata ritrovata. Quegli oggetti saranno quindi analizzati per la prima volta, nel tentativo di verificare se esistono o meno compatibilità con le ferite sul corpo di Chiara Poggi. Alle Iene, un testimone aveva raccolto il racconto di due persone del posto ormai decedute. Queste gli avevano raccontato di «aver visto Stefania Cappa agitata» poco dopo il delitto della cugina. La ragazza sarebbe vista entrare nella casa della nonna materna dietro il canale «con una borsa pesante». Poi si sarebbe sentito un tonfo in acqua.
La rabbia della madre di Chiara Poggi e le ombre sul figlio
Nel corso della trasmissione su Rai2 è intervenuta anche Rita Preda, madre della vittima e di Marco Poggi, tirato di nuovo in ballo da un albergatore trentino. In un articolo sul settimanale Giallo, l’uomo aveva sostenuto che il fratello della vittima non si trovava nel suo hotel il giorno del delitto, durante le vacanze che stava trascorrendo con i genitori. «Valuteremo col nostro avvocato se muoverci in qualche modo, non possiamo accettare che continuino a buttare fango su di noi». E sul figlio insiste. «Nostro figlio era in vacanza con noi. In questo articolo sono dette tante falsità. Vedremo, non voglio dire altro per il momento».